Molti di voi ricorderanno Amantino Mancini come un funambolo, un giocatore capace di ‘ubriacare’ l’avversario, dotato anche di gran corsa e di un buon tiro. Ma quei tempi sono passati: infatti, Mancini è passato dal giocare in Champions con Roma e Inter, al confrontarsi con i calciatori semi-professionisti della Serie D brasiliana.
Tuttavia, la decaduta del talento del centrocampista classe 1980 si era già percepita durante la sua seconda stagione con la maglia nerazzurra, in cui non ha dato un gran contributo alla squadra allenata da Josè Mourinho. Proprio l’allenatore portoghese, rimasto impressionato dal talento del brasiliano lo aveva voluto fortemente, facendo sborsare alla società interista circa 15 milioni di euro, cifra più che giustificata dalle ottime prestazioni fornite durante il suo periodo alla Roma.
AMANTINO MANCINI: STORIA DI UN TALENTO SFUMATO TROPPO PRESTO
I numeri di Mancini nella Roma erano davvero importanti: 154 presenze, 40 goal, che per un centrocampista erano un gran bel traguardo. Così, Josè Mourinho gli riserva nella sua Inter un posto da titolare, ma durante queste partite non impressiona, tanto che la sua esperienza nerazzurra si concluderà con 28 presenze e 1 goal, in Champions contro il Panathinaikos.
Ma la sua esperienza è a chilometro 0: si trasferisce in prestito al Milan per 6 mesi, senza concludere granchè. Quindi, iniziano le sue esperienze in Brasile: prima Atletico Mineiro (squadra in cui è stato allenato fin da bambino) e poi Bahia gli offrono una piazza in cui riscattarsi, ma ormai la carriera di Amantino Mancini è sul punto di terminare. Ma nel Novembre del 2013 il Villa Nova, squadra di Serie D brasiliana lo ingaggia, ma ad oggi il brasiliano non ha disputato neanche una partita con la sua nuova squadra.