Terzo quarto di finale, tra poche ore, tra Argentina e Belgio, due delle squadre più in forma della rassegna iridata che si sta svolgendo in Brasile. Una gara dal sapore particolare, giocata per l’ultima volta nel lontano 1986, quando durante i campionati del mondo messicani, “l’Albiceleste” batté proprio i “Diavoli Rossi” con un perentorio 2-0. Era una semifinale, ben diversa da un quarto di finale, ma la posta in palio era ugualmente altissima. Oltre al risultato, però, quel match racchiude una sorta di chiusura del cerchio tra l’Argentina, Diego Armando Maradona e un altro calciatore. Infatti, con il punteggio già messo in ghiaccio, l’allora tecnico Carlos Bilardo decide di sostituire Burruchaga per dar spazio a Ricardo Bochini.
Elemento tutta fantasia e poca corsa, “El Bocha”, narrano le cronache, era stato espressamente convocato per volere di Maradona, suo amico e grande ammiratore. Appena presa la palla, “El Pibe de Oro” assiste il neo entrato con una frase “Maestro, ti stavamo aspettando” che fa il giro del mondo, grazie a documentari creati dopo quel Mondiale. Lui, Bochini, indisturbato prende palla come se nulla fosse, nascondendo l’emozione di quelle parole, ripassandola a Maradona. A fine gara, tra la festa generale per la finale conquistata, “El Bocha”, irriso in patria per il suo aspetto fisico, dichiara ai giornalisti presenti: “Ho triangolato con Dio”. Adesso, con un nuovo Argentina-Belgio, siamo sicuri che per Ricardo Bochini, “Il Maestro” secondo Maradona, i ricordi riaffioreranno e un sorriso si stamperà sul suo viso. Trent’anni dopo.