Manca solo l’ufficialità, ma la notizia della scelta del nuovo direttore sportivo del Barcellona è ormai cosa fatta: Ariedo Braida, uno degli uomini simbolo dei successi del Milan negli ultimi 28 anni, ricoprirà quest’ importante incarico nel club blaugrana, con una specifica autonomia d’azione per quanto riguarda il calcio internazionale. L’ex ds e dg dei rossoneri, dopo una breve parentesi alla Sampdoria, trova il suo giusto riconoscimento all’estero in uno dei club più prestigiosi al mondo.

L’Italia calcistica, che negli ultimi anni ha esportato giocatori di livello assoluto senza essere in grado di importarne altrettanti, in parte a causa della crisi economica, in parte perché è mancata una sapiente programmazione in risposta alle difficoltà congiunturali, sta iniziando a svendere anche i suoi dirigenti più bravi.

Che Braida rappresenti, per storia e risultati ottenuti, un “top-player” nell’ambito della direzione societaria e dello scouting è fin troppo evidente: fu lui ad osservare e consigliare al Milan talenti assoluti del calibro di Van Basten e Rijkaard, solo per citarne due, ma anche altri calciatori entrati nella storia e nel cuore dei tifosi rossoneri. Numero tre del Milan berlusconiano, è stato il protagonista dei suoi anni migliori, delle sue affermazioni a livello internazionale e di quei successi che portarono all’apice il club rossonero e il calcio italiano nei suoi anni più gloriosi.

La storia ha poi raccontato di una separazione dolorosa e dannosa per quegli stessi colori che da grande dirigente aveva contribuito a portare al vertice: Braida lascerà i rossoneri nel Dicembre del 2013, epurato non certo per i suoi demeriti ma a causa di un conflitto interno alla società, precursore di futuri e deludenti risultati sportivi. Dirà addio con compostezza e signorilità, dopo circa 28 anni, senza essere ricompensato con altrettanta gratitudine, perché il mondo del calcio, alle volte, sa essere ben poco avveduto oltre che crudele.

Dopo la breve parentesi alla Sampdoria, che in realtà non lo vide mai coinvolto in prima persona, a causa del passaggio di consegne tra Garrone e Ferrero, l’annuncio, appena due giorni fa, del suo futuro con il club guidato oggi da Josep Maria Bartomeu e gli auguri di tutti, a cominciare da Albertini che dichiara ai microfoni di “Radio Cope”: “Mi fa un immenso piacere per Braida, sono felice che possa iniziare questa sua nuova avventura al Barcellona. Rispetto alla sua esperienza a Milano, avrà a che fare con una tipologia diversa di lavoro: credo anche che la sua nomina sia legata in qualche modo alle future elezioni presidenziali“.

Il Barcellona, in attesa di ricominciare ad operare sul mercato e prima delle elezioni presidenziali, sceglie un dirigente di assoluto valore, che il calcio italiano non è stato in grado di tenersi per sé, ma si sa, siamo stati proprio noi italiani a coniare il detto “nemo profeta in patria“.