Cielo coperto, temperatura di 5-6 gradi. È lo scenario nel quale si è svolto il sopralluogo di Fabio Aru sul percorso della maxicrono del Giro d’Italia, prevista per il 23 maggio: Treviso-Valdobbiadene, 59,2 chilometri. Una delle tappe chiave della corsa rosa. Insieme al 24enne sardo, il compagno di squadra Cataldo, il direttore sportivo Giuseppe Martinelli e gli allenatori Paolo Slongo e Maurizio Mazzoleni.

Il commento di Aru a caldo è tanto sintetico quanto significativo: “I primi 30 chilometri sono piatti, la seconda parte è molto impegnativa. Bisognerà gestirsi molto bene. Si passa tra le vigne in mezzo a un panorama davvero spettacolare. Penso che ne faremo almeno un altro, di sopralluogo”. Ed ecco la reazione di Giuseppe Martinelli: “Mi viene da dire che la prima parte è quasi un rettilineo unico di 30 chilometri, curve assenti, 3-4 rotonde dove comunque si entra a grande velocità. Nella seconda parte però la musica cambia, e gli specialisti potrebbero perdere anche più di quello che si pensa. Non ci sono salite dure ma è tutta vallonata. Arriveremo a uno sforzo di circa un’ora e 20’, sicuramente non ci sarà bisogno di un cambio di bicicletta. Ha ragione Fabio, gestirsi sarà fondamentale, così come decisivo risulterà l’approccio. Perché sarà davvero una giornata chiave del prossimo Giro”.