Toni

Uno spiacevole fatto di cronaca è avvenuto a margine dell’incontro di Serie B tra Avellino e Verona Hellas: mentre si recava dall’hotel allo Stadio Partenio per assistere alla sfida del campionato cadetto, l’auto con a bordo il Presidente dei veneti Massimo Setti, il direttore sportivo Maurizio Barresi e l’ex bomber, ora dirigente, Luca Toni, viene assalita da un gruppo di ignoti. Nulla di grave, certo, ma il veicolo su cui viaggia lo staff degli scaligeri si è trovato in condizioni pietose (vetri distrutti) e solo grazie a pronte manovre del pilota si è evitata una situazione ben peggiore.

Nel comunicato ufficiale emesso dalla società vittima dell’aggressione, operata da facinorosi in attesa di essere identificati, viene condannato con fermezza “il gesto vile ed intimidatorio”; un “episodio deplorevole” che ha rischiato di trasformare una giornata di sport (per la cronaca, gli irpini si sono imposti per due reti a zero, ma in questo momento il risultato passa giustamente in secondo piano) in un dramma sfiorato. Sono già state avviate azioni legali da parte del Verona per tutelare la propria immagine, i propri dipendenti e i propri diritti.

“Siamo scossi”, afferma un incredulo Luca Toni, che ammette di aver avuto molta paura per quello che è stato un gesto “vergognoso” e polemizza con il comportamento della polizia municipale che ha eccessivamente tardato ad intervenire, nonostante fosse a pochi passi dal luogo dove è avvenuto il fatto. Respinge in tronco le accuse Michele Arvonio, comandante dei vigili urbani di Avellino, che parla di ricostruzione “totalmente infondata” da parte dell’ex attaccante campione del mondo di Germania 2006 e nega che l’aggressione, durata meno di un minuto, sia avvenuta sotto i loro occhi.

Si scusa per l’accaduto il primo cittadino di Avellino Paolo Foti, che parla di “episodio vergognoso e inqualificabile” e qualifica i protagonisti come delinquenti e teppisti.