Quando un giocatore arriva in una società, i tifosi di quella squadra pretendono da lui rispetto verso la maglia, coerenza, che accetti le critiche e anzi colga l’occasione per migliorare, zero presunzione, sacrificio, umiltà, che lotti per il nome davanti la maglia e non per quello dietro, altruismo. Proprio per questo motivo i tifosi interisti si stanno opponendo fortemente a un possibile ritorno di Mario Balotelli in nerazzurro. Quel 20enne che credeva di essere superiore a tutti, che credeva di poter liberamente parlare con tono altezzoso all’arbitro e di poter contestare le decisioni dell’allenatore. Quel ragazzino che non accettava i fischi della curva avversaria, le battute e i cori. Soprattutto, però, Balotelli è colui che, il 20 aprile 2010, durante la semifinale di Champions League contro il Barcellona, ha fatto l’errore più grande della sua vita: togliersi la maglia e gettarla violentemente a terra. Un gesto che è rimasto impresso nelle menti dei tifosi, un gesto che non verrà mai né dimenticato né perdonato.
Roberto Mancini sembra, comunque, volere a tutti i costi riuscire in quello in cui gli altri hanno fallito. Vuole riuscire a far capire a SuperMario i veri valori che un calciatore deve avere e rispettare. Il suo progetto è questo e ambisce a realizzarlo al più presto, cercando di portare il ragazzo nuovamente all’Inter ma l’opposizione dei tifosi sembra davvero troppo forte. Ora la decisione più dura spetta alla società: assecondare l’allenatore o il tifo? Una scelta difficile, ma che andrà fatta al più presto.