È vigilia di uno dei match più attesi della stagione: Barcellona-Juventus, gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League 2016/2017. Dopo il clamoroso 3-0 in favore dei bianconeri a Torino, i campioni d’Italia sognano il colpaccio di estromettere dalla massima competizione europea i catalani.
E se da parte della Vecchia Signora si predica prudenza e umiltà, consapevoli che nulla ancora è stato fatto, dall’altra parte la condizione di netto svantaggio non impedisce agli spagnoli di far risaltare quell’aria da guasconi che spesso li contraddistingue, forse soltanto per intimorire l’avversario che si presenta in quell’arena infernale del Camp Nou.
Luis Enrique non nasconde il suo ottimismo ed è convinto di poter compiere un’alta remuntada, a venti giorni da quella fantastica operata ai danni del Paris Saint Germain. “Non bisogna essere perfetti, ma efficaci”, afferma l’allenatore catalano in conferenza stampa, convinto che, se si fa un gol, il secondo e il terzo vengono da sé. È sicuro che i suoi possano fare tre reti in tre minuti alla Juventus e per questo motivo invita i supporters a restare sugli spalti per incitare Messi & Co. fino al 95°.
“Non abbiamo nulla da perdere e questo ci libera da tutte le pressioni”, aggiunge, osservando che sarà la Juve a dover decidere cosa fare – “se difendersi o avere coraggio” – mentre la sua squadra avrà una sola possibilità: “attaccare, attaccare, attaccare”.
Dalla sua parte, il Barcellona ha i precedenti favorevoli con l’arbitro chiamato a dirigere la sfida, l’olandese Kuipers. In sette precedenti in cui ha incrociato il fischietto neerlandese, ha vinto tre volte, ha pareggiato altrettante e ha conosciuto una sola sconfitta (contro il Celtic Glasgow nel 2012).
Ben altra fiducia hanno in Kuipers Max Allegri e la Juve: il tecnico toscano l’ha incrociato proprio in un Barca-Milan del 2002 e la partita finì 3-1 per i blaugrana con due rigori assegnati contro i rossoneri; la Juventus, inoltre, in quattro sfide non ha mai vinto.