Nelle ore immediatamente successiva all’accaduto è passato tutto inosservato, ma in seguito, dopo che il network BBC è stata il primo a diffondere la notizia, in poco tempo è stato fatto il giro del mondo: nel corso del match Barcellona – Roma, valido per l’andata dei quarti di finale di Champions League e finito con il punteggio di 4-1 in favore dei catalani, lo storico logo della squadra giallorossa, ovvero la Lupa che allatta Romolo e Remo, è stato censurato da una tv iraniana perché giudicato osceno.
Ebbene sì, sembra una delle tante fake news che circolano ogni giorno e invece stavolta è la realtà. A commettere l’incredibile ma consapevole gaffe è stato il terzo canale satellitare della televisione della Repubblica islamica di Iran, che ha volutamente sfocato il dettaglio delle mammelle dell’animale, giudicate indecenti da proporre al pudico pubblico locale. Di conseguenza, anche i volti di Romolo e Remo, i “figli della Lupa”, sono finiti oscurati.
Ci meravigliamo – ed è giusto che sia così – eppure non è la prima volta che accade un episodio simile e a finire al centro dell’attenzione, in passato, è stata ancora una volta la nazione della penisola arabica. Due anni fa, infatti, in occasione della visita nella Città Eterna del presidente iraniano Hassan Rohani, la statua di Marco Aurelio a cavallo e quelle delle Veneri, nei Musei Capitolini, erano state coperte con pannelli bianchi per non minare la sensibilità iraniana. Come se si volesse identificare l’arte classica con l’idea di volgarità e associare i nudi del passato a tale idea. Niente di più errato.
L’episodio della lupa censurata, ad ogni modo, non è stato risparmiato dal mondo social, che si è scatenato contro la decisione presa dai responsabili di quell’emittente tv. Come dargli torto? Dal Campidoglio, invece, un lapidario quanto doveroso commento: “Siamo fieri del simbolo che rappresenta la nostra città”.