Prima la passerella e poi lo spettacolo. Riparte dal San Nicola la nuova avventura del Bari, risorto dalle ceneri del fallimento e rientrato in Puglia dopo il ritiro dolomitico di Pieve. L’avversario di lusso è l’Olympique Marsiglia, atterrato in loco davanti a 22.000 caldi e passionali spettatori, pronti a scaldare i motori per la stagione che verrà.

PASSERELLE E 4-2-4 – E dopo la presentazione (con tanto di tappeto rosso) dedicata a calciatori e staff tecnico (Sciaudone il più acclamato), il direttore di gara Abbattista di Molfetta ha aperto le danze della prima calorosa serata nell’astronave di Renzo Piano, dominata dall’entusiasmo coinvolgente del pubblico di casa.
Devis Mangia non ha voglia di difendersi e impone un chiaro tema tattico ai suoi ragazzi. Ritmo offensivo e costanza nelle azioni: è questo lo spartito suonato dai biancorossi, dichiaratamente offensivi grazie ad un 4-2-4 pimpante e aggressivo. Guarna è protetto dalla coppia difensiva Contini-Rossini, supportata dai riconfermati laterali Calderoni e Sabelli. Sciaudone e Defendi agiscono in cabina di regia, con Galano e Stoian ai lati e la rapidissima coppia d’attacco De Luca-Caputo pronta a scardinare la retroguardia ospite.

Sono i padroni di casa a dominare la scena dinanzi ai francesi, apparentemente scarichi e quasi mai volenterosi di pigiare il piede sull’acceleratore. Le due punte pugliesi scambiano meravigliosamente e vanno continuamente a nozze davanti alla difesa dell’OM capitanata da Nkoulou. E se Caputo è il primo a mancare l’appuntamento con la conclusione, è di De Luca la prima vera opportunità da rete: la zanzara scatta sul filo del fuorigioco, brucia tutti sul tempo e si presenta tutto solo contro Mandanda, bravo ad ipnotizzarlo. Il Bari domina, ma non conclude e sono i francesi, sul finire della prima frazione, a sfiorare il colpo del vantaggio con Gignac, bravo ad insaccare ma meno abile ad eludere la trappola del fuorigioco innescata dalla difesa biancorossa.

I GOL – Nella ripresa il leitmotiv non varia ed è ancora l’equipe di Mangia a lavorare interessanti trame nella metà campo marsigliese. E il vantaggio arriva puntuale: Sciaudone si inserisce dalla destra, entra in area e viene abbattuto: per l’arbitro è calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Ciccio Caputo, che batte il portiere ed esulta, acclamato, sotto la sua curva nord, un anno dopo l’ultima volta. Inizia, poi, la girandola di sostituzioni da ambo i lati, con Mangia e Bielsa intenzionati a variare lo scacchiere tattico propedeutico alla consegna di minuti preziosi nelle gambe degli altri giocatori. È di Gammone l’ultimo spunto degno di nota per i padroni di casa: il talento biancorosso elude la marcatura francese con un dribbling secco che avvia una splendida azione, conclusa con un nulla di fatto. Nel finale c’è gloria per l’OM, che con Batshuayi trova il pareggio: il numero diciotto sfrutta un’incertezza difensiva del Bari grazie ad un rapido inserimento, salta Donnarumma e deposita comodamente in rete.

Non succede più nulla, le sostituzioni rallentano il gioco e le squadre, sempre più stanche e rinunciatarie, tirano i remi in barca. Finisce 1-1, il Bari supera un altro test probante dopo l’ottima prova regalata in quel di Auronzo di Cadore contro la Lazio ed è pronto al primo step ufficiale in Coppa Italia, datato 17 agosto, tra le mura amiche del San Nicola. E quello stadio che ha incantato l’Italia negli ultimi mesi, è tornato a ruggire. Più forte di prima.