Si è scritto tanto su quale compagine potrebbe essere la sorpresa di questo Mondiale brasiliano. Una delle candidate al ruolo di outsider, e perché no anche qualcosa di più, è sicuramente la nazionale belga. L’urna ha inserito i “Diavoli Rossi” nel girone H, con Russia, Corea del Sud ed Algeria. Un girone molto equilibrato, privo di una vera e propria corazzata, che regala alla selezione guidata da Marc Wilmots concrete possibilità di passaggio al turno successivo.

D’altra parte l’esordio di questa sera (ore 18 contro l’Algeria, si gioca al “Mineirão” di Belo Horizonte) rappresenta il battesimo del fuoco per una nazionale che negli ultimi due anni ha stupito tutti. Il Belgio si presenta all’appuntamento in Brasile con un ruolino impressionante di marcia nelle qualificazioni, con un bottino di 26 punti sui 30 disponibili, frutto di 8 vittorie e 2 pareggi.

Analizzando l’esplosione di questa nazionale la prima cosa che salta all’occhio è la sua età media, tra le più basse del Mondiale, figlia di quella che viene definita come una vera e propria “Golden Generation”. Le indiscrezioni della vigilia danno per certe le scelte di Wilmots, che ha costruito sul 4-2-3-1 le sue fortune: Coutois tra i pali, linea difensiva guidata da capitan Vermaelen e composta da Kompany, Alderweireld e Van Buyten, la diga De Bruyne a guidare un centrocampo dotato di incursori devastanti come Mertens, Hazard, Witsel e Dembelè, in supporto all’unica punta Lukaku.

I punti di forza dei Diavoli Rossi saranno sicuramente la loro condizione fisica e una capacità in fase di possesso di non dare punti di riferimento alle difese avversarie. Interessante sarà valutare l’approccio mentale per una compagine sicuramente in grado di stupire, ma che potrebbe pagare il prezzo del battesimo in una competizione così importante. Ultima curiosità: i principali bookmakers indicano il Belgio come la quarta nazionale più accreditata per la vittoria finale. Chissà che non possa davvero venir fuori una favola che solo l’atmosfera unica del Mondiale sa regalare.