Il 1° agosto di quasi vent’anni fa nasceva a Cariati, un piccolo centro della Calabria jonica, un ragazzo dal talento cristallino. Adesso, anche il sottoscritto è nato a settembre di qualche anno prima, ma non è che tutti devono scrivere le mie info personali. Però, quando si tratta di Domenico Berardi, la cosa cambia. L’attaccante del Sassuolo, autore di una stagione straordinaria, merita l’attenzione di tutti i “calciofili” italiani, non solo degli addetti ai lavori, che ogni giorno si sfregano le mani per la sua nazionalità, fortunatamente tricolore. Giocate straordinarie con il suo magico sinistro e non solo, tanti gol, ben 16 in campionato (sui 38 totali della sua squadra) e prestazioni quasi sempre vicino al 7 in pagella, eccetto il match contro il Parma, quando l’esterno d’attacco è stato espulso per una manata su Molinaro.
[youtube width=”700″ height=”400″]http://www.youtube.com/watch?v=pMhXl3FX4pg
Anche ieri, comunque, Berardi ha dimostrato di saperci fare con la sfera, siglando la sua terza tripletta stagionale contro la Fiorentina, eguagliando così il record di “tris di reti”, nei maggiori campionati europei, di Messi e Suarez, anche loro protagonisti di tre triplette rispettivamente con Barcellona e Liverpool. Una gioia indescrivibile per il numero 25 neroverde capace, tra le altre cose, di infilare per quattro volte in una sola partita il Milan di Massimiliano Allegri, poi esonerato in seguito al 4-3 rimediato contro la formazione di Di Francesco. Proprio il tecnico ex Pescara ha avuto il coraggio di puntare su un giovane ancora acerbo, per qualcuno, ma dalla personalità di un veterano. Lo scorso anno, disputando il campionato di B, poi vinto dagli emiliani, il “buon” Domenico ha siglato 11 marcature in 37 incontri, issandosi tra i calciatori più decisivi della cadetteria.
La Juventus, che detiene l’altra metà di Berardi, sta seriamente pensando di portare il calciatore in bianconero in vista della prossima stagione. Sarebbe un chiaro segnale per tutto il calcio italiano vedere un calciatore così in una grande squadra. All’estero, Barcellona su tutte, i classe ’94 dal futuro luminoso giocano in pianta stabile in prima squadra, senza prestiti in campionato minori o altro. La società bianconera, che può contare sull’apporto di un altro giovane crack come Pogba, non impiegato dal Manchester United, può finalmente dare continuità alle parole che molti dirigenti sportivi fanno senza, successivamente, passare ai fatti. Anche in ottica nazionale azzurra, Cesare Prandelli dovrebbe prendere in seria considerazione la convocazione di Berardi per l’imminente campionato del mondo in Brasile. Ha carattere, aiuta la squadra, assiste i compagni di squadra, segna triplette da urlo e non intende fermasi. All this is Domenico Berardi.