Raul Bobadilla, i tifosi dell’Udinese lo ricordano bene visto che ai tempi dello Young Boys, 2 anni fa, punì con ben 4 reti i friulani in Europa League, in questi giorni è salito nuovamente agli onori della cronaca per ragioni extra calcistiche. L’argentino, attualmente in forza all’Augusta, sembra essere finito nei guai con il fisco tedesco per non aver rispettato le scadenze di pagamento di alcune tasse. Il centravanti si è difeso dicendo: “Non leggo le fatture quando mi arrivano, non le capisco bene”. Il club ha deciso così di affidargli un interprete personale per evitare il ripetersi di simili equivoci. Il giocatore però a ben vedere è da 7 anni parcheggiato in squadre di area mitteleuropea, prima in Svizzera, tra Grasshoppers, Young Boys e Basilea, e poi in Germania, al Borussia Mönchengladbach o ora appunto nel club di Augsburg, e risulta dunque piuttosto difficile credere alle sue dichiarazioni.

Una giustificazione imbarazzante che ricorda quella del milanista Niang di qualche anno fa, quando, minorenne, venne trovato senza patente e tentò di spacciarsi per Bakaye Traoré. Anche Bobadilla però non sembra nuovo a simili disavventure. Esattamente un mese fa stese a pugni due uomini a seguito di una rissa in discoteca, nel 2010 invece venne multato di 50.000 € per aver aggredito il calciatore dell’Hannover Sérgio Pinto, mentre un anno fa ricevette un’altra sanzione per aver guidato ben 61 km/h oltre il limite di velocità, giustificandosi dicendo di non aver compreso i segnali stradali, pressoché universali. Riuscì però ad evitare il carcere grazie alla condizionale.