Sembrava pronta al decollo la seconda carriera sportiva del più grande sprinter di tutti i tempi, invece Usain Bolt smette di giocare in Australia appena due mesi dopo essere approdato nella terra dei canguri.
I due gol segnati al debutto con la maglia dei Central Coast Mariner resteranno le uniche due perle di Usain Bolt calciatore. L’atleta giamaicano, dopo aver mancato l’accordo con alcuni dei più blasonati club europei – era stato provinato, ma senza successo, sia dal Borussia Dortmund che dal Manchester United – si era accasato in una piccola squadra oceanica con l’intento di fare un passo alla volta prima di arrivare nel calcio che conta.
Ma dopo sole due reti, pensava di essere già pronto per il grande salto e così ecco chiedere alla dirigenza del club australiano un ingaggio che la squadra non poteva e non può permettersi: 150 mila dollari australiani, vale a dire circa 95 mila euro. Troppo poco per Bolt, che ha rifiutato l’accorso. A darne l’annuncio proprio la stessa società, che ha dichiarato come l’avventura si sia conclusa “con effetto immediato”.
Mike Charlesworth, proprietario dei Mariners, afferma comunque quanto sia stato “un piacere lavorare con Usain” per permettergli di realizzare il desiderio di diventare un calciatore professionista. Nonostante l’epilogo, la collaborazione è stata ritenuta fruttuosa anche da parte del club, in quanto sia lo stesso che l’intero campionato australiano hanno ottenuto un livello di visibilità mediatica mai conosciuto prima.
Che ne sarà, ora, del vincitore di otto medaglie d’oro olimpiche tra Pechino 2008 e Rio 2016 nell’atletica leggera? Dirà addio ai suoi sogni oppure insisterà cercando fortuna in un altro club? Ricordiamo che anche una società di malta si era fatta avanti negli ultimi giorni, ma l’affare non si era concretizzato per lo stesso motivo, vale a dire l’apporto di una cospicua somma di denaro nelle tasche dell’atleta caraibico.