“Io, per principio, non mi ritiro. Io, sulla bici, piuttosto ci muoio. Non è proprio così, è solo un modo di dire, ma è la passione della mia vita. Se parto, voglio sempre arrivare. Meglio primo. Ma piuttosto ultimo“.
Cadel Evans è lo sportivo per eccellenza. Corretto, leale, poliedrico, sincero e sempre alla ricerca del risultato con le proprie gambe, ammettendo anche quando le condizioni per vincere non ci sono.
Un Tour de France nel 2011, Campione del Mondo a Mendrisio nel 2009, a podio in tutti i Grandi Giri (3° al Giro 2013, 2° al Tour 2007 e 2008, 3° alla Vuelta 2009).
Ma Evans non è stato protagonista solo del ciclismo su strada. L’australiano ha scritto i primi capitoli della sua carriera sui pedali, partendo dal cross country, specialità in cui ha vinto due Coppe del Mondo nel 1998 e nel 1999.
Debutta tra i professionisti nel 2001 con una squadra italiana, la Saeco, per poi passare alla prestigiosa Mapei un anno dopo.
A seguire Telekom,T-Mobile,Davitamon,Predictor,Silence e la Bmc che attualmente lo tiene sotto contratto.
Evans ha annunciato il ritiro oggi con una conferenza stampa: “Non avrò più l’opportunità di vincere un Grande Giro. Lo devo accettare ed è il momento giusto per dire basta“. La sua ultima gara sarà la prima edizione della “Cadel Evans Great Ocean” in programma il 1° febbraio 2015.