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Il calcio si trasforma, o almeno prova a farlo: nel mese di marzo l’International Board (IFAB), organo internazionale indipendente dalla Fifa, dovrà valutare alcune proposte che potrebbero rivoluzionare le regole dello sport più popolare al mondo. Ad avanzarle è Marco Van Basten, uno dei massimi talenti della storia del calcio, che assieme ad altri membri ha studiato alcune mosse atte a rendere più frizzanti le partite. Quali sono le proposte che saranno esaminate?

La prima, e forse la più attuabile, è rappresentata da un cartellino “arancione” e da espulsioni a tempo: si cerca di trovare una punizione più sostanziosa del semplice giallo, ma non così netta come il rosso. Magari mandando in panchina il calciatore falloso per un periodo di tempo limitato (ad esempio 10 o 15 minuti), prima di cacciarlo dall’incontro al raggiungimento di un tot di falli.

Abolizione del fuorigioco. Ancor prima di essere discussa, dunque sperimentata, questa proposta ha già scatenato le ire di molti addetti ai lavori, che hanno accusato i portatori dell’iniziativa di voler snaturare completamente il calcio. Ma secondo questi ultimi, la spettacolarità aumenterebbe a dismisura, così come si avrebbe lo stesso effetto con gli shoutout al posto dei calci di rigore, con il giocatore che, da 25 metri e con palla al piede, sfida il portiere avversario in movimento.

Solo il capitano può protestare. Per evitare inutili accerchiamenti del direttore di gara, questa regola avrebbe il suo senso e punirebbe chi, da non capitano di squadra, alza la voce in prima persona.

Più cambi, e volanti: come avviene nella pallavolo e in altre discipline, questa regola sarebbe da attuare soprattutto quando le partite finiscono ai supplementari, magari riducendo al massimo i tempi di riduzione del gioco.

Infine minor numero di partite. Troppe le 80 partite all’anno: se non ci sono i campionati ci sono le coppe europee; se non ci sono le coppe europee ci sono quelle nazionali; se non ci sono le coppe nazionali ci sono le nazionali e basta, ma di fatto ogni giorno si gioca. Il problema è trovare il modo di ridurre tale numero: snellire le competizioni non è cosa facile (si cerca, anzi, di allungarle aggiungendo un numero di partecipanti sempre maggiore) e c’è poi il problema dei diritti televisivi e delle sicure resistenze dei grandi broadcaster.

Dagli stessi membri è stata già partorita l’idea della moviola nel calcio. Quale di queste altre regole passerà?