L’istituto di statistica Deloitte elabora la nuova classifica dei club di calcio più ricchi. Nulla di nuovo all’orizzonte, se non il solito dominio delle squadre inglesi e la caduta libera di alcune italiane.
Ben dieci posti tra i primi venti: è netto il dominio delle compagini d’oltremanica in merito al fatturato di ciascuno di loro al termine dell’anno appena concluso. Si conferma club più ricco il Manchester United, che può vantare ricavi per un valore di 676,3 milioni. I cugini del Manchester City si trovano in quinta posizione, seguiti da Chelsea, Liverpool e via via tutte le altre.
Se addizioniamo tutti i ricavi della Premier, si tocca la vertiginosa cifra di 7,9 miliardi, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Da dove derivano queste entrate? Per il 45% dai diritti tv, a seguire figurano le entrate commerciali (38%) ed infine i proventi dagli stadi (17%).
Dietro alla Premier, è la Liga il secondo dei grandi campionati a poter contare su un saldo economico molto alto. Non a caso a completare il podio dietro il team guidato da Jose Mourinho figurano il Real Madrid e il Barcellona. Qui l’impatto commerciale è assai rilevante, specie per quanto concerne il ritorno mediatico che portano con sé i due fenomeni del calcio contemporaneo, ovvero Cristiano Ronaldo e Lionel Messi.
E veniamo ora al calcio italiano. La Serie A vanta introiti di poco superiori al milione di euro e c’è un solo nostro rappresentante in top 10: è la Juventus vice campione d’Europa, che con i suoi successi sportivi (sei scudetti consecutivi) riesce a stare nell’élite economica del calcio mondiale.
Sale il Napoli, così come l’Inter, che recupera quattro posizioni e si piazza al quindicesimo posto grazie ad accordi commerciali siglati dalla Presidenza Suning. Per la prima volta esce dalla top 20 il Milan, che paga la non brillante questione societaria e la conseguente scarsità di risultati degli ultimi anni.