In un periodo di spending review, di vacche magre e di continue operazioni “con la calcolatrice”, la parola d’ordine per ogni società di calcio dovrebbe essere “calciomercato”. Addirittura, penserete: non ci sono monete e chiedete anche di acquistare? Alt. Poniamo una premessa. Questo articolo nasce da una ricerca economica prettamente curiosa sull’Atletico Madrid, la squadra rivelazione del 2014. Nessuno avrebbe scommesso un centesimo bucato sull’equipe del Cholo Simeone, che si sta portando a casa la Liga ed è in semifinale di Champions League. Comunque vada, insomma, sarà un trionfo. Soprattutto in ambito europeo, dove i colchoneros hanno moralmente già vinto. Ma veniamo ai fatti: basta osservare il modo razionale ed intelligente con cui la dirigenza biancorossa ha adottato le contromisure ad anni di bilanci passivi, cedendo i pezzi grossi (vedi Falcao, al Monaco per 60 milioni di euro) ed inserendo oculatamente – senza sperperare – le pedine giuste al posto giusto. Ed è possibile arrivare così in alto con una spesa legata agli undici in campo di soli 41.5 milioni? Sì, lo è. Non sono pochi, ma neanche tanto in confronto al centinaio di milioni che le big europee come Real, Chelsea e Bayern sperperano nelle loro sessioni di mercato. Inutile negarlo: in quel di Madrid, dove lo stile di calciomercato è l’esatto opposto dei cugini del Real, è incarnata perfettamente la concezione di plusvalenza. Almeno come valori di partenza. Basti osservare il caso di Miranda, difensore prelevato a zero euro e che oggi non si muove dal Vicente Calderon per meno di 15 milioni. Senza dimenticare bomber Diego Costa, arrivato per un misero milione ed oggi rivendibile allo stesso prezzo. Moltiplicato per quaranta. Discorso quasi simile per Koke, arrivato senza spendere un centesimo e con un valore che si aggira sui 30 milioni di euro. Manca nell’elenco Arda Turan, oggi infortunato ma con un valore che ha già raggiunto il doppio rispetto al prezzo di acquisto, reso quasi nullo anche per un fenomeno come Villa (2.1). L’Atletico ha badato al bilancio, ha detto addio a spese folli e progettato il suo nuovo impianto di squadra su un mix di giovani promettenti e nettamente svalutati ed “esperti” in cerca di riscatto, come Juanfran, Tiago, Diego e lo stesso Villa. Abbiamo calcolato anche i bilanci, relativi unicamente al rapporto acquisti/cessioni nelle ultime tre stagioni calcistiche. In fondo i numeri devono testimoniare come si fa calciomercato. Ebbene sì, la capolista della Liga si gode anche il suo bell’attivo di 52.6 milioni di euro. Mica noccioline.

Abbiamo provato l’esperimento su alcune squadre di Serie A. Dalla Juventus, eliminata ai gironi di Champions, alle due milanesi in crisi, passando per i nuovi corsi di Roma e Napoli. Volete sapere cosa ne è venuto fuori?
Partiamo dai bianconeri. Per costruire l’attuale “formazione-tipo” ci sono voluti 128.3 milioni (pur conteggiando i 55 milioni di Buffon, frutto di un mercato troppo distante dal nostro e con la valuta in lire). Marotta non ha generato spese folli per creare questa squadra. Basti pensare al triplo colpo Pirlo-Pogba-Llorente, sfoderato senza toccar portafoglio e che ha impennato il valore di mercato degli ultimi due. Ed è questa la giusta mentalità da perseguire in un mercato povero come questo. Peccato che nelle passate due stagioni i soldi siano usciti troppo ed entrati poco. Tanti calciatori rimasti sul groppone, tanti acquisti pagati più del dovuto (non saranno stati troppi 22 milioni per il trio Elia-Padoin-Giaccherini?) ed un bilancio che tocca un passivo, sul mercato, di 121.2 milioni di euro, emerso solo nell’ultimo triennio. Marotta ha riflettuto, ha agito con cognizione di causa intraprendendo la strada del modello giusto in questa stagione. L’organizzazione è quella corretta, adesso serve continuità e risultati sportivi anche in campo europeo. Non si vorrà spendere sempre tanto per una semifinale di Europa League?

Anche il Milan non scherza. I passivi saranno più leggeri (“solo” 10.8), ma per allestire questo undici, piuttosto modesto, sembrano esagerati 41.6 milioni. Gli stessi dei colchoneros, che hanno demolito i rossoneri in Europa. Le cifre sono state più contenute negli ultimi anni, ma è mancata quell’abilità nel reperire con il minimo possibile pezzi di alta scuola. Soluzione parzialmente rimediata a gennaio, dove Galliani – con Rami, Honda e Taarabt – ha cercato di salvare il salvabile. Bene, ma non benissimo.
Da un lato della Madonnina, all’altro. L’Inter spende e spande, ma non naviga in acque felici. L’esatto opposto degli spagnoli. La squadra non annota bocche di fuoco: eppure ci sono voluti quasi 100 milioni (97.8) per costruire un undici che – Samuel e Cambiasso a parte – è stato creato in toto nelle ultime due-tre stagioni. Il passivo, routine negli affari di calciomercato italiani, sale: 36.1.
Chi, invece, ha perfettamente colto il senso dell’operazione è la Roma. Sì, i numeri non lo direbbero: passivo di 45.4 negli ultimi tre anni e 61.7 milioni per costruire l’attuale squadra, distante otto lunghezze dal primato. Il danno di bilancio, però, risale alla stagione 2011/12, dove – cessioni di Vucinic e Menez a parte – i capitolini hanno faticato a vendere e speso troppo inutilmente. Basti pensare che su sette colpi da dieci-quindici milioni l’uno, l’unico rivelatosi in fin dei conti azzeccato porta il nome di Miralem Pjanic. Nella finestra di mercato di questa stagione, Sabatini ha speso poco più di 70 milioni ma ne ha guadagnati 110, settantacinque dei quali ricavati dalle sole cessioni di Lamela, Marquinhos e Osvaldo. Con un patrimonio enorme tra le mani, il diesse ha consegnato a Garcia una squadra intelligente e nata da spese corrette e ponderate: dai sedici e mezzo di Strootman, agli 8 di Gervinho passando per il solo milione e mezzo per il trittico difensivo De Sanctis-Bastos-Maicon.

Chiusura con il Napoli, che ha allestito il suo undici di partenza con l’ausilio di quasi 97 milioni di euro e di un passivo nelle ultime tre annate di 75.2 milioni. Il tutto nonostante le cessioni a peso d’oro di Lavezzi e soprattutto Cavani. De Laurentiis non si è risparmiato e nonostante ciò è oramai lontanissimo anche dalla seconda posizione. Vada la stagione di transizione, ma adesso – dopo spese importanti ed un ottimo organico – c’è bisogno di risultati.

Questa la nostra analisi, parlano i numeri e cantano i fatti. I soldi non sono tutto neanche nel calciomercato. Bisogna saperli utilizzare, creare plusvalenze (seppur anche solo potenziali) e rendere top player giocatori prelevati per una miseria. E l’esempio dell’Atletico Madrid, un binomio fondamentale tra mercato e risultati, è il caso più lampante nel calcio mondiale. Seguite l’esempio, c’è qualcuno che – così – sta per vincere molto.

Nello schema sottostante abbiamo riportato il costo di ogni singolo giocatore della formazione-tipo delle squadre interessate.

ATLETICO MADRID – Courtois 1.2*, Miranda 0, Juanfran 4.2, Godin 8, Filipe 12, Koke 0, Tiago 0, Gabi 0, Arda Turan 13, Adrian 0, Diego Costa 1, David Villa 2.1. Costo totale: 41.5 milioni. Bilancio acquisti/cessioni 2011-2014: + 52.6 milioni.

JUVENTUS – Buffon 55, Chiellini 7.5, Barzagli 300.000, Bonucci 15.5; Vidal 12.5, Pogba 0, Pirlo 0, Lichtsteiner 10, Asamoah 18.5; Tevez 9, Llorente 0. Costo totale: 128.3 milioni. Bilancio acquisti/cessioni 2011-2014: – 121,2

MILAN – Abbiati 750.000, De Sciglio 0, Rami 400.000*, Zapata 6, Constant 8; Montolivo 0, De Jong 3.5, Poli 3, Kaka 0, Taarabt 0*, Balotelli 20. Costo totale: 41.6 milioni. Bilancio acquisti/cessioni 2011-2014: – 10.8

INTER – Handanovic 12, Rolando 500.000, Samuel 18, Ranocchia 18.5, D’Ambrosio 1.8; Hernanes 15, Kovacic 11, Cambiasso 0, Nagatomo 4.5, Icardi 6, Palacio 10.5. Costo totale: 97,8 milioni. Bilancio acquisti/cessioni 2011-2014: -36.1

ROMA – De Sanctis 500.000, Maicon 0, Castan 5, Benatia 13.5, Bastos 1; Strootman 16.5, De Rossi 0; Gervinho 8, Destro 16, Florenzi 1.25. Costo totale: 61,7 milioni. Bilancio acquisti/cessioni 2011-2014: -45,4

NAPOLI – Reina 0*, Henrique 4, Britos 9, Albiol 12, Ghoulam 5, Jorginho 5, Behrami 8, Insigne 0, Pandev 7.5, Higuain 37, Mertens 9.4. Costo totale: 96.9 milioni. Bilancio acquisti/cessioni 2011-2014: -75,2

* I giocatori in prestito.