C’erano una volta le grandi d’Italia. Il calciomercato di Juventus, Inter e Milan ancora lascia a desiderare. Nessun top-player all’orizzonte, ma solamente acquisti mirati a prezzi ragionevoli.
Ecco la situazione.
La Juventus, che ha investito molto nell’era Conte, sembra voler tirare la cinghia optando per un mercato oculato e rinunciando al grande acquisto che i sostenitori bianconeri si aspettavano. Morata è una giovane promessa, un attaccante interessante che ha tutto per fare bene in Italia, ma se Ancelotti l’ha lasciato andare un motivo c’è. Non sarà di certo lo spagnolo a colmare il gap che c’è tra la Juve e le grandi d’Europa.
Gli arrivi di Pereyra dall’Udinese e di Evra dallo United sono soltanto acquisti che puntellano una rosa già competitiva, impegnata su più fronti. E con un Vidal sul piede di partenza in direzione Manchester, i nuovi arrivati sono una magra consolazione per il popolo bianconero.
L’Inter ha iniziato la stagione senza la vecchia guardia argentina (Samuel, Cambiasso, Zanetti, Milito), e sta cercando di rimpiazzarla accuratamente senza spendere cifre folli. L’arrivo di Vidic, difensore carismatico ed esperto, abituato ai palcoscenici d’Europa, è un ottimo innesto per la difesa di Mazzarri. Da scoprire c’è ancora il giovane M’Vila, centrocampista eclettico proveniente dal Rubin Kazan, con trascorsi al Rennes. Il nazionale francese ha le qualità per fare bene, ma il campionato italiano tatticamente è molto diverso da quello russo. Per rimpiazzare campioni come Cambiasso e Zanetti sarebbe servito un certo Toni Kroos, ma le casse nerazzurre non sono più quelle dell’era Moratti.
Per ora l’Inter non ha colmato il divario con Juventus e Roma, e il massimo risultato a cui si può aspirare è quel terzo posto che potrebbe garantire la Champions League.
Il Milan, dopo la pessima stagione trascorsa, non sembra aver cambiato la politica di mercato, causa dei suoi fallimenti negli ultimi anni. Inzaghi al posto di Seedorf non può essere la cura che cancella i malanni del Diavolo. Gli arrivi di Menez e Alex (riserve al PSG in scadenza di contratto) sono ancora una volta scelte per cercare di colmare delle lacune spendendo meno soldi possibili. Non c’è una vera programmazione, non ci sono veri obiettivi di mercato: tutto è dettato dalle occasioni del momento.
Una volta il Milan bussava alla porta con la valigetta piena di soldi e comprava il giocatore prescelto. Questo ora è diventato un miraggio. Tornare a vincere percorrendo le stesse strade delle ultime stagioni è utopia. Servono liquidità, competenza (è mancata negli ultimi anni) e programmi ben precisi.