Da quando Javier Zanetti ha terminato la sua carriera da capitano dell’Inter, la beneamata non ha più trovato qualcuno in grado di trascinare i giocatori verso grandi vittorie. I tifosi erano convinti che Esteban Cambiasso avrebbe ereditato la fascia, ma così non è stato. Il pezzo di stoffa giallo che caratterizza il capitano di ogni squadra, è infatti passata all’italiano Andrea Ranocchia. Ma gli interisti sono davvero contenti di questo passaggio? Analizziamo le differenze fra lo storico Zanetti e il giovanissimo Ranocchia.

#1 IL LOOK

Il capello sempre perfetto anche con poggia, vento, neve e grandine, e la barba rasata di Javier contro il capello riccio e sbarazzino, e la barba incolta di Ranocchia. Anche l’immagine è importante nel calcio.

#2 LA GRINTA

Zanetti era un vero e proprio leader in campo, in grado di fare da giocatore e da allenatore. Riusciva a trascinare i suoi compagni e a trasmettere loro la passione e l’amore per la maglia. Ranocchia sembra non avere queste capacità, non sa imporsi come capitano di una squadra tanto importante, forse?

#3 IL FISICO

El Tractor. Così veniva chiamato l’argentino dalle gambe mostruose e dal fisico possente. Nessuno riusciva ad abbatterlo. Ranocchia è totalmente diverso, alto e magro, spesso lo si vede a terra dopo uno scontro fisico con un altro giocatore.

#4 LA TECNICA

Il pallone a Zanetti non glielo si toglieva nemmeno se glielo si bucava. I tifosi erano innamorati delle sue cavalcate per tutto il campo, soprattutto quelle fatte al 90′ dove dimostrava di non essere mai stanco, quando saltava 4 o 5 avversari e si trascinava il pallone dove voleva. Ranocchia sembra non riuscire a fare più di qualche metro senza perdere la sfera.

#5 L’ESPERIENZA

Forse una delle poche cose di cui il giovane non ha colpe. Zanetti aveva 15 anni di esperienza alle sue spalle, sapeva quale fosse la sua responsabilità e l’importanza del suo ruolo. Ranocchia è ancora troppo ingenuo per gestire qualcosa di così importante, ma magari col tempo arriverà anche il suo momento.