Nell’appuntamento odierno delle ore 13 su Sky Sport 24 Fabio Caressa ha dedicato un editoriale ai casi più dibattuti in questi giorni: utilizzo e applicazione della prova tv, stadi e striscioni punibili per discriminazione territoriale
Nella giornata di ieri il Giudice Sportivo ha inflitto 3 giornate di squalifica a Chiellini dopo la gomitata a Pjanic in Roma-Juventus, ma soprattutto dopo l’applicazione della prova tv. “La prova tv non è la moviola, quindi, non è possibile che sia discutibile. Una prova discutibile non è una prova ammissibile – afferma Fabio Caressa durante il suo editoriale a Sky Sport 24 – La prova vera è prova, una cosa che prova che le cose sono andate così e rende certa la sanzione”
“Una norma che non funziona che dà degli effetti peggiori di quelli che erano prima che la norma fosse introdotta, come quella della discriminazione territoriale – aggiunge il giornalista e commentatore di Sky – non funziona e va tolta subito. Quando si parla di etica si parla di etica, non bisogna fare confusione con le parole, se no si mette in difficoltà il nostro CT che, invece, va aiutato.”
Caressa continua con un auspicio: “Sono sicuro che le cose andranno in un’altra direzione, perché poi il problema è sempre lo stesso: non si prendono le decisioni con emotività, si danno norme certe e le si segue per perseguire quelli che sono i comportamenti illeciti o i comportamenti non regolamentari.”
In ultima battuta Caressa attacca i suoi colleghi giornalisti e parla di diritto e dovere di cronaca, incentrando il suo discorso, in particolare, sul caso della maglia Speziale libero: “Se noi continuiamo a far vedere esempi negativi, seppur negativi sono sempre esempi, e finché li faremo vedere ci sarà sempre qualcuno che li seguirà.”