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L’Inghilterra del calcio domina sul resto del Continente: per la prima volta nella storia, le finali delle due competizioni più importanti, Champions League ed Europa League, saranno disputate da squadre della stessa nazione, quella inglese appunto.

Dopo anni bui in cui si faceva fatica a trovare la quadra, il calcio di Sua Maestà ha ritrovato lo smalto dei tempi migliori. Che la Premier sia il campionato più spettacolare e competitivo al mondo lo dimostra la quantità di talenti che ne fanno parte e il gran numero di squadre che ogni anno si giocano la leadership.

E ora ecco la meritata consacrazione al di fuori dei confini nazionali. Dopo che Liverpool e Tottenham hanno raggiunto la finale di Champions League rendendosi protagonisti di due rimonte memorabili rispettivamente contro Barcellona ed Ajax, sono arrivate all’ultimo atto dell’Europa League anche Chelsea ed Arsenal: la prima ha sofferto non poco per avere la meglio (soltanto ai calci di rigore) dell’Eintracht Francoforte, mentre la seconda ha spazzato via il Valencia grazie ad una tripletta di Pierre Aubameyang.

Un vero monopolio specialmente per Londra, che può contare su tre compagini su quattro a contendersi i due prestigiosi trofei. Le altre nazioni staranno tutte a guardare, compresa l’Italia, che ancora una volta, per l’ennesimo anno, è tornata a casa a mani vuote. Un pizzico di rappresentanza del nostro Paese ci sarà, però, in finale di Europa League: basti pensare a Maurizio Sarri, tecnico dei Blues.

Un risultato, quello ottenuto dalle inglesi, che si può quantificare anche in termini economici: le due squadre finaliste di Champions, per esempio, incasseranno una cifra superiore ai 140 milioni di euro a testa, considerando tutto il percorso compiuto ed i vari bonus spettanti; neppure da scartare gli introiti per le finaliste dell’Europa League, che percepiranno cifre prossime ai trenta milioni ciascuno.

Un totale, insomma, che ammonterebbe a quasi 400 milioni di euro.