messi

La Champions League delle sorprese non smette di essere tale: dopo aver assistito ai Ko di Real Madrid agli ottavi e di Manchester City e Juventus ai quarti, alle semifinali è il turno della favoritissima Barcellona andare clamorosamente Ko.

Dopo il 3-0 rifilato al Liverpool al Camp Nou, sembrava tutto fatto per assistere ad una finale giocata “in casa” al Santiago Bernabeu”, stadio dei rivali del Real. Invece gli inglesi sono riusciti nel miracolo e, ad Anfield Road, hanno annientato i blaugrana con un 4-0 che fa storia e lancia i Reds all’ultimo atto.

È abituato alle sorprese, il club inglese (come non ricordarsi la clamorosa notte di Istanbul, vale a dire la finale di Champions del 2005 contro il Milano?), ma ciò a cui abbiamo assistito ieri ha sicuramente qualcosa di epico. E, pur con assenze pesantissime come quelle di Firmino e soprattutto Salah, ecco il capolavoro firmato dal tecnico Jurgen Klopp, il vero artefice di una grande pagina di calcio.

Ma se c’è un vero vincitore, c’è anche uno sconfitto eccellente: è Leo Messi, che tutti lodavano una settimana fa per ciò di cui fu capace all’andata, mentre ieri è stato poco più che un fantasma in campo. Impietosa la prestazione della stella argentina, davvero mai in partita al cospetto di avversari che hanno fatto ciò che hanno voluto sul terreno di gioco.

I numeri statistici la dicono tutta: solo due tiri nella porta di Allison, diciassette palle perse e soltanto due recuperate; un solo fatto subito sta a testimoniare che i difensori avversari non hanno avuto alcuna difficoltà a fermare l’attaccante che ha segnato la storia dell’ultimo decennio, ma che ora sembra davvero arrivato al tramonto.

Dopo CR7, insomma, arriva la resa dell’altro grande protagonista del nuovo millennio: nuovi talenti si affacciano all’orizzonte, altri stanno forse definitivamente ammainando la bandiera.