Notte di Champions League. Il Santiago Bernabeu è il teatro che accoglie il top del panorama calcistico mondiale. Real Madrid-Bayern Monaco ha il sapore di una finale anticipata. In campo quattordici Coppe dei Campioni e due maglie storiche indossate da generazioni di fenomeni: Beckenbauer e Di Stefano, Muller e Puskas, Rummenigge e Gento.
Guardiola da allenatore non ha mai perso a casa delle merengues, Ancelotti è la bestia nera del Bayern, già eliminato nella Champions League 2006-07 quando sedeva sulla panchina del Milan. Formazioni stellari da ambo le parti. Pep schiera l’ormai collaudato 4-1-4-1 con Rafinha a destra e Lahm spostato a centrocampo davanti alla difesa. Al fianco di Schweinsteiger c’è Kroos al posto di Muller; davanti Mandzukic, supportato da due ali formidabili come Robben e Ribery. Carletto recupera Ronaldo ma deve rinunciare inizialmente all’eroe di Coppa del Re Bale, alle prese con un virus. Inserisce Isco sulla mediana e sposta Di Maria sulla corsia destra al fianco di Benzema, disegnando un 4-3-3 in fase di possesso che muta in un 4-4-2 quando la palla è nei piedi dei tedeschi: il raddoppio sulle corsie esterne sarà vitale per tamponare gli attacchi del Bayern.
Il leitmotiv del match è evidente fin dalle prime battute: possesso palla del Bayern e Real raccolto nella propria metà campo pronto a ripartire in velocità. Al primo contropiede (19° minuto) Ronaldo trova il corridoio giusto per l’accorrente Coentrao che crossa in mezzo trovando sul secondo palo il facile piattone di Benzema per l’1-0 (rete numero 36 in Champions League). Gli uomini di Guardiola non accusano il colpo più di tanto e riprendono a macinare gioco. Malgrado il buon possesso palla, il Bayern non trova il varco per sfondare e impensierire l’attenta retroguardia dei blancos. Anzi, sui repentini ribaltamenti di fronte è il Real Madrid a sfiorare il 2-0, prima con Ronaldo che spara alto da ottima posizione (27°) e poi con Di Maria che di sinistro davanti a Neuer non centra il bersaglio (41°).
Nella ripresa i tedeschi provano ad alzare il ritmo e le occasioni non tardano ad arrivare, ma sia Neuer che Casillas non devono compiere miracoli. Il Real, tatticamente perfetto, come nel primo tempo, gioca all’italiana: attende il Bayern nella propria metà campo per colpire in contropiede. Guardiola prova a scuotere i suoi inserendo al 66° Javi Martinez per Rafinha (Lahm torna terzino), al 72° Gotze per uno spento Ribery e al 74° Muller per Schweinsteiger. Ancelotti è costretto a togliere Pepe (infortunato) e uno stanco Ronaldo per far posto a Varane e Bale. Proprio dai piedi di Muller e Gotze nascono i pericoli maggiori: il primo manda di poco al lato un bel sinistro dal limite, il secondo da dentro l’area spara addosso a Casillas la palla del pareggio. Al 94° arriva il triplice fischio di Webb, come sempre all’altezza nel dirigere sfide di questo genere.
Guardiola incassa la prima sconfitta al Bernabeu; Ancelotti porta a casa un prezioso 1-0 in vista del ritorno a Monaco il 29 aprile. Si prospetta una semifinale di fuoco, col Real a caccia della decima e il Bayern che vuole la seconda Champions League consecutiva. Pep&Carletto, a voi due!