Grande serata di calcio, domani, in quel di Rimini per la finale del campionato Primavera riservato alle formazioni giovanili. Le due finaliste, Torino e Chievo Verona, si daranno battaglia fino all’ultimo secondo per un trofeo storico e importante. Il raggiungimento dell’ultimo atto rappresenta un risultato straordinario per entrambe le formazioni, ma se il Torino è abituato a questo genere di partite, stessa cosa non si può certo dire del Chievo, vera e propria sorpresa di questa stagione. I ragazzi “terribili” allenati da Nicolato hanno battuto Juventus e Fiorentina, prima di approdare alla finalissima contro i granata, dimostrando grande impegno e abnegazione in tutte e due le gare.

Il risultato conseguito è il frutto del grande lavoro che il club clivense porta avanti da parecchi anni, prima di quella storica promozione in A, avvenuta nel 2001, che aprì le porte alla “favola Chievo Verona”. Era la squadra di Gigi Delneri, Marazzina, Eriberto (poi Luciano), Manfredini e di quel 4-2-4 che sorprese tutti, finanche le corazzate della massima serie. Da lì, il presidente Campedelli, da sempre artefice del miracolo gialloblu, fece capire la sua idea a tutto il mondo, puntando su calciatori non troppo conosciuti, ma con una gran voglia di sorprendere. Nelle formazioni giovanili funziona così: vengono inculcate, grazie ai numerosi campus estivi, le idee riconducibili al fair-play, al rispetto dell’avversario, alla spensieratezza nel tirare due calci a un pallone. Insomma, non esiste quella pressione che possiamo trovare in altre realtà, perché il Chievo è sinonimo di serenità. Forse il segreto è proprio questo: non pretendere tantissimo da elementi che si affacciano per la prima volta nel mondo del calcio, ma attendere il momento giusto per fargli capire che la sfera è solo un oggetto che va calciato.

Al Chievo, i valori dello sport, il rispetto delle regole sono caratteristiche fondamentali che ognuno deve avere per continuare ad andare avanti. Poi vi è anche la programmazione, con i giovani che sono il fiore all’occhiello di tutto questo, come dimostra la formazione Primavera che domani si giocherà il suo primo Scudetto. Con un padre come Nicolato, che con i ragazzi ci sa fare, è tutto più facile e siamo sicuri che, anche sul manto erboso del “Romeo Neri”, la squadra gialloblu darà del filo da torcere ai più quotati avversari del Torino. Occhio a non sottovalutarli, però. Hanno già battuto una formazione del capoluogo piemontese