C’è un vecchio detto, sbagliato, che recita che è sempre colpa del giornalista. Rafa Benitez l’ha preso sul serio, e ha deciso che dopo Napoli-Inter non avrebbe parlato con i colleghi di SkySport. Anzi, a dir suo, l’avrebbe deciso Aurelio De Laurentiis, lamentando probabilmente la faziosità dell’emittente satellitare. Un accusa sterile e priva di ogni contenuto. Ma la decisione arriva una settimana dopo il silenzio, inquietante e fastidioso, di Rafa Benitez davanti ai microfoni di Sky, lamentando “stanchezza”.
Oggi si è andati oltre: il tecnico di una grande squadra di Serie A decide arbitrariamente con chi parlare, e con chi no. Creando un precedente importantissimo: quasi come fosse legittimo concedersi ai microfoni di qualcuno, e negarsi a quelli di qualcunaltro. Benitez, e il Napoli, contravvengono ad un regolamento preciso in fatto di interviste post-gara e diritti tv. Insinuando il dubbio che si parli solo con chi non racconta “verità scomode”, semmai si possa utilizzare una definizione del genere per una partita di calcio. Arrivando a considerare la critica come un qualcosa di aggirabile e soprattutto dannoso. Ma il giornalismo, ed il calcio, sono qualcosaltro.
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