Dopo la sconfitta di Federer nel terzo turno, arriva la seconda vera sorpresa di questi Australian Open: il vincitore dell’edizione 2009 e numero 3 del ranking, Rafa Nadal, viene letteralmente demolito nei quarti dal ceco Tomas Berdych in soli 3 set.

Da sottolineare che negli ultimi diciassette incontri tra i due aveva sempre vinto Nadal che, però, oggi non è stato quasi mai in partita. Lo spagnolo era fermo, sulle gambe, in chiara difficoltà fisica e mentale e Berdych lo ha preso a pallate con colpi profondi e potenti. Sono più i meriti di Berdych, che ha sempre avuto il comando del gioco, dei demeriti dello spagnolo. Inoltre, rispetto ai precedenti incontri tra i due, il ceco è migliorato tantissimo negli spostamenti e ha cambiato anche atteggiamento mentale.

C’è stata partita solo nel terzo set dove Nadal ha reagito, dopo aver ingoiato una pasticca, e ha tentato di riaprire il match al tie break, sperando, magari, anche in un calo psicologico di Berdych, che, però, non c’è stato.

Nadal ha usato il cuore, ma gli è servito soltanto per evitare la sua peggior sconfitta in carriera in uno slam (aveva conquistato meno game solo con Roddick e Del Potro agli Us Open del 2004 e 2009, e con Tsonga in semifinale a Melbourne nel 2008). Rafa ha voluto provarci fino all’ultimo, nonostante un clamoroso 0% di punti vinti con la seconda palla nei primi due set e un totale di 10 vincenti.

Un anno fa Nadal arrivò fino alla finale, persa contro Wawrinka mentre Berdych conferma la semifinale dell’anno scorso, e nel prossimo turno troverà il vincente tra Murray e Kyrgios non partendo affatto da sfavorito, se giocherà come oggi.