Tra pastiere, uova di cioccolato e colombe “pandorelle”, la querelle riguardante un grande allenatore di un top club italiano non accenna a placarsi. Antonio Conte e la Juventus in questo periodo stanno vivendo giorni di grande concentrazione in virtù dei prossimi impegni che saranno decisivi ai fini della stagione che terminerà tra poco. Campionato ed Europa League sono gli obiettivi da raggiungere da parte di una squadra, la Juventus, vogliosa di un “double” che manca da troppo tempo. Oltre alle questioni di campo, però, c’è anche l’argomento rinnovo del tecnico ex Bari che, dopo l’incontro con la società di Corso Galileo Ferraris, prenderà la decisione migliore, ovvero quella di rimanere a Torino.
JUVENTINO DENTRO – Uno dei motivi che spingeranno Antonio Conte a non lasciare la società bianconera, risiede nel suo animo juventino, con la Vecchia Signora nel cuore. Anche da calciatore, quando occupava la zona nevralgica del campo, “difendeva” quella maglia a strisce verticali, battendosi sul terreno di gioco come un leone. Uno come lui continuerà a stare al comando della nave Juventus, almeno per un altro po’ di tempo. E poi? Poi sarà la Premier League la sua prossima destinazione, ma se ne riparlerà tra un po’ di anni, quando il “Capitano” avrà la pancia piena dati i tanti trofei alzati al cielo.
LA SOCIETA’ LO ACCONTENTERÀ – Il 44enne allenatore, lo sanno anche i monumenti di Lecce (sua città natale) ha un chiodo fisso: vincere la Champions League con la Juventus. Per coronare il suo sogno e ottenere successi a quei livelli, dove ci sono squadre come Real Madrid e Bayern Monaco, giusto per citarne alcune, servono investimenti e calciatori in grado di non far rimpiangere i cosiddetti “titolarissimi” e di portarsi dietro il verbo fare, da associare alla parola differenza. La triade formata dal presidente Andrea Agnelli, dall’Ad Marotta e dal consigliere Pavel Nedved, nel consueto incontro di fine stagione con Conte, accontenteranno le richieste di quest’ultimo, desideroso di avere in squadra per il prossimo anno: un difensore centrale, due centrocampisti di valore, tre barra quattro esterni e un attaccante letale in zona gol. Poi c’è anche la faccenda Pogba, che per 70/80 milioni può partire.
IL PESO DEI SENATORI – Oltre ad aver plasmato una squadra capace di polverizzare record su record, Conte è stato eccellente nel creare un gruppo che, senza il suo condottiero, sarebbe spaesato. L’esempio di stare insieme anche nella giornata di Pasqua, con un pranzo organizzato presso il centro sportivo di Vinovo, la dice lunga sul clima che si respira all’interno dell’ambiente juventino. Per la permanenza del trainer bianconero alla corte di “Madama”, i “senatori” della truppa, bramosi di inanellare altre importanti vittorie, spingeranno affinché la conferma del loro condottiero sia certa, o vicino a tale decisione. Le recenti parole di Buffon “Tre anni fa, senza Conte sarei andato via” fanno capire molte cose.