Una suggestione è arrivata nelle scorse ore dalla Conmebol, la Federazione Calcistica del Continente Sudamericano: per la Copa America 2019 si punta ad invitare quattro nazionali europee; tra queste, potrebbe esserci anche l’Italia.
Il torneo calcistico più antico al mondo – prima edizione risalente al lontano 1916 – è pronto ad una vera rivoluzione per i prossimi anni. Se già lo scorso anno si era allargato ai Paesi del Nord-Centro America, tra due anni potrebbe avvenire l’invito di nazioni extra-continentali.
Tale edizione, che si disputerà in Brasile, sarà giocata da sedici squadre: dieci sudamericane (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Paraguay, Perù, Uruguay e Venezuela); due, come di consueto, nordamericane (nell’ultima edizione furono Stati Uniti e Messico); quattro, infine, europee o asiatiche.
I nomi che si fanno sono quelli di Spagna, Francia, Portogallo e Italia: le quattro nazioni neolatine e dunque per cultura le più simili a quelle di casa. La proposta di allargamento è stata già approvata dalla Conmebol a Santiago, ma bisognerà attendere il sì delle varie federazioni prima che possa divenire certezza. Aumenterebbe certamente l’appeal della manifestazione, diventando un vero evento di richiamo globale. ma è realmente una cosa giusta?
Se lo scopo dei tornei continentali è quello di eleggere la regina di quello stesso continente, quale significato può avere l’inserimento delle europee? Cosa succederebbe se, ad esempio, la Spagna diventasse campionessa d’America? La cosa non avrebbe molto senso, ma sappiamo come nel calcio, negli ultimi anni, prevalgano scelte dettate dal marketing, più che dalla logica.
La Copa America 2019, inoltre, sarà l’ultima disputata in anni dispari: dal 2020, infatti, con l’edizione in programma negli Stati Uniti, anche quel torneo si svolgerà soltanto in anni pari a cadenza quadriennale, diventando così concomitante ai Campionati Europei.