La domenica mattina porta con sé un sorriso ai tifosi romanisti, che da ieri sera sono a -1 dalla Juventus, e che dopo aver dato una dimostrazione di forza al Chievo hanno capito che questa Juve, semmai ci fossero dubbi, non è imbattibile. E porta qualche preoccupazione in più ai tifosi juventini, che hanno visto la propria squadra vacillare e soffrire nel big match di due settimane fa, di cui si è oggettivamente parlato poco, e non riuscire a vincere ieri a Reggio Emilia contro il Sassuolo di Di Francesco.
lezione imparata
Questa mattinata però porta un sorriso anche a Di Francesco, apparso ieri sera un allenatore maturo. Con il giusto mix tra l’essere sfacciato, che serve sempre, e l’essere prudente, che spesso serve ancora di più. Il tecnico etichettato da tutti come allievo di Zeman non ha ancora vinto una partita in questa stagione, ma ieri ha dimostrato maturità. Il Sassuolo si è schierato in modo offensivo, partendo con il tridente contro la Juve. Ma la squadra è riuscita a mantenere gli equilibri, probabilmente soffrendo un po’ troppo nel primo tempo ma comunque senza tralasciare la fase difensiva. Il segnale più importante arriva nella ripresa quando Di Francesco, leggendo bene la partita, si copre e inserisce Biondini al posto di Sansone. Segno di maturità, che ha fruttato un punto.
GO (3)
Non frutta nulla invece il coraggio di Allegri. Il tecnico livornese decide alla mezzora della ripresa di inserire un centrocampista al posto di Evra e di fare la difesa a 4. Era già capitato a Madrid, ma negli ultimi 10 minuti contro una squadra che era passata in vantaggio ed era sicuramente più forte di questo Sassuolo. Il coraggio di Allegri sta nel lasciare in campo Ogbonna, uno dei migliori in campo, portandolo dal ruolo di interno destro di una difesa a 3 a quello di esterno sinistro di una difesa a 4. Forse con Asamoah, o lo stesso Evra, ci sarebbe stata più spinta, ma Allegri ha preferito così. E poi la scelta di andare a tre punte, anzi: di giocare con tre seconde punte. No all’attaccante di peso, sì a Giovinco e Coman. Che non portano i frutti sperati ma fanno capire le idee dell’allenatore toscano. Per scardinare una difesa chiusa Llorente sembrava inutile, e serve gente che salti l’uomo. Indubbiamente è andata male, ed il coraggio non è stato premiato, ma si ha consapevolezza delle idee di Allegri. E magari la prossima volta gli andrà meglio.