“A Liveraà, passa a palla”. Dall’imitazione di Maurizio Crozza ai talk show radiotelevisivi, di Serse Cosmi negli ultimi tempi ricordavamo più spesso il personaggio che il professionista: dalla Persia, dove un Re portava il suo nome (o viceversa, a seconda delle preferenza), a Perugia, dove l’avventura calcistica dell’”Uomo del fiume”-nome della sua autobiografia-è nata, ora la carriera calcistica ha portato l’esuberante allenatore classe 1958 a Trapani, laddove dopo sei anni i siciliani, oggi in zona retrocessione nel torneo cadetto, hanno interrotto i rapporti con Rocco Boscaglia (“Boscaglia è un pezzo di storia di questa città e il mio rispetto per il suo lavoro è enorme” le parole di saluto al collega). Ruspante e di carattere come il suo predecessore, starà a Cosmi risollevare le sorti di Terlizzi e compagni: per lui contratto fino a giugno con opzione per la prossima stagione in caso di salvezza.

Nel recente passato due esperienze da riscattare, tra l’amaro esonero di Siena nel 2013 e il mancato rinnovo a Pescara nella scorsa estate, davanti una formazione che ha bisogno di una scossa, dopo gli improvvisi albori dell’annata precedente e la cessione di Mancosu a gennaio: chi sarà il Leonida da superare tra gli irti ostacoli della serie B? Sulla strada la prima di 12 finali si chiama Ternana, praticamente un derby per chi è nato e cresciuto a Perugia. “Sono un perugino doc, ma non lo considero un derby. Sarà importante ripartire dalle cose buone che questa squadra ha dimostrato di saper fare -ha spiegato Cosmi oggi in sede di presentazione- Trapani per me non è un’avventura, ma una sfida”. Ora si attendono verifiche e risposte da uno dei volti più noti della categoria e che da un paio di stagioni sembrava aver smarrito la “vena” e la voglia di allenare tra salotti televisivi e un calcio che spesso cambia- e non sempre migliora- più velocemente dei suoi protagonisti più veraci. Bentornato, Serse: l’esercito trapanese ti attende.

(Twitter: @GuerraLuca88)