ronaldo

L’aveva quasi compiuta la remuntada, Carletto Ancelotti, ma sotto i colpi di Cristiano Ronaldo e di un arbitraggio assai discutibile, il Bayern viene sconfitto per 4-2 al Santiago Bernabeu dal Real Madrid e deve salutare la Champions League ai quarti di finale. I primi semifinalisti sono i Blancos.

Le emozioni non mancano, le discussioni pure per quell’intensa sfida andata in scena in uno dei templi del calcio. Ma a sorridere sono i padroni di casa, che per la settima volta consecutiva sono tra i primi quattro club in Europa. Una sfida che vede opposti da una parte il collettivo bavarese, dall’altra un uomo solo, quel marziano di CR7 che non si ferma mai e supera la quota 100 gol in Europa. E non si fosse inserito nella mischia il fischietto ungherese Viktor Kassai, le cose sarebbero andate ben diversamente. Certo, ciò che conta è unicamente il risultato, ma sono evidenti le falle dell’arbitro ai danni dei tedeschi.

Dopo un primo tempo in cui Zinedine Zidane ha buoni motivi per essere ottimista, vedendo diverse occasioni non sfruttate dai suoi giocatori, pochi minuti dopo il rientro dagli spogliatoi ci pensa Lewandowski a portare in vantaggio la sua squadra dagli undici metri. Il solito Ronaldo pareggia i conti dopo venti minuti, ma passano pochi istanti e Sergio Ramos sigla un autogol che rischia di inguaiare le merengues.

Dopo l’1-2 dell’andata, si va dunque ai supplementari, ma non prima dell’espulsione comminata a Vidal per doppia ammonizione: una punizione eccessiva, soprattutto perché il secondo fallo su Asensio sembra davvero veniale. Ed è l’episodio che cambia la partita: Ronaldo riporta le cose in parità al 105′, e poi mette a segno la tripletta personale dopo quattro minuti. Sul primo gol il fuorigioco è evidente, ma anche sul secondo il portoghese sembra essere al di là di qualche centimetro. Asensio, infine, chiude i conti al 112′ per il definitivo 4-2.