crotone nicola

È stata una vera favola, quella del Crotone che ha raggiunto la salvezza all’ultimo turno del campionato di Serie A: dopo un girone d’andata da incubo, con soli nove punti conquistati in diciannove partite, ecco compiuta la rincorsa vincente che ha portato il club calabrese a conquistare la permanenza nella massima serie.

Un plauso alla società intera per come ha condotto l’impresa: dal Presidente e ai ds, che hanno dato fiducia all’allenatore Davide Nicola, mai sollevato dall’incarico neppure nei momenti più difficili, fino al calciatori, che fino in fondo hanno creduto di potercela fare, motivati dal proprio tecnico.

Piemontese classe ’73, Nicola ha intrapreso la carriera da allenatore sulla panchina del Lumezzane, passando poi a Livorno, Bari e infine Crotone. Durante la sua militanza nel club toscano ha dovuto fare i conti con un tragedia troppo grande da digerire: la morte del figlio Ale, scomparso a soli quattordici anni dopo essere stato investito da un bus mentre era in sella alla sua bicicletta.

A Crotone Davide Nicola non ha compiuto da solo il capolavoro, ma con un angelo che dall’alto lo ha guidato costantemente e che gli ha infuso in ogni momento la forza di andare avanti. “Ora nulla mi fa più paura”, aveva detto l’indomani di quella disgrazia, convinto comunque ad andare avanti per il bene della moglie e degli altri tre figli.

Così ha fatto, pubblicando ora una commovente lettera a colui che non c’è più. “Ciao amore mio, non so dove sei. Non so cosa starai facendo – scrive – Forse sei su quella nuvola che era su di me quella sera, quando correvo per far volare la tua lanterna. O forse sei qui accanto a me. Sì, sono sicuro che sei qui con me. Abbiamo lottato insieme in questo anno complicatissimo, ma… Oggi so che tu ci sei sempre stato lì con me. Sei riuscito con la tua energia a darmi la forza di lottare e di continuare a inseguire l’impossibile possibile, il possibile probabile, e il probabile certo. Ale, questa non è la mia vittoria, ma la nostra”.

Ora Nicola dovrà mantenere fede ad un’altra promessa scattata con la salvezza acquisita: quella di andare in bici, in sette o otto tappe, da Torino a Crotone.