9 settembre 2006, Rimini: Buffon, Birindelli, Kovac, Boumsong, Chiellini, Marchionni, Paro, Giannichedda, Nedved, Del Piero,Zalayeta. Allenatore: Deschamps. 13 maggio 2015, Madrid: Buffon: Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo; Pogba; Vidal; Morata, Tevez. Allenatore: Allegri. Da Berlino alla B, dalla B a Berlino. Tanti l’hanno pensato ieri sera al fischio finale del “Santiago Bernabeu”, Alessandro Del Piero l’ha twittato, dopo aver visto una Juventus tutta sangue e corazon aver la meglio nel doppio confronto con i Galacticos madrileni: alle 22.40 di mercoledì 13 maggio i veri galattici arrivavano da Torino, ma erano nati in realtà nove anni prima, in una delle estate più agrodolci della storia del calcio italiano, quella del mondiale vinto in Germania e di Calciopoli, del trionfo iridato e del pallone sgonfiato, delle Notti Magiche e delle mattine in tribunale.

Barzagli, Pirlo e Buffon c’erano quella sera contro la Francia, ci saranno anche il prossimo 6 giugno, quando gli incubi di turno saranno rappresentati da una multinazionale con Messi-Suarez-Neymar a comporre il triangolo delle bermuda…blaugrana. Per agganciare l’ultimo atto contro il Barcellona e sognare un triplete tutto bianconero, la Juventus di Max Allegri ha seguito un percorso molto simile a quello affrontato dagli Azzurri lippiani nel 2006: un girone non complicato superato solo nell’ultimo atto, un ottavo di finale abbordabile (allora l’Australia, ieri il Borussia Dortmund), un quarto di finale superato senza particolari patemi (Ucraina/Monaco), una semifinale vinta con merito e contro ogni pronostico (Germania/Real Madrid), seppure senza aver ancora identificato il Fabio Grosso di turno. Quel Fabio Grosso che allora vestiva la maglia del Palermo ed era in procinto di passare all’Inter, e oggi…allena nelle giovanili bianconere. Altra coincidenza in un lungo cammino con la stessa fermata finale.

E’ il traguardo di tutta la Juventus, organico forte dal gruppo di ferro, ma quella tappa tedesca avrà un sapore particolare per chi c’è stato a Rimini, a Crotone, a Frosinone, e in tutte le tappe di quel campionato di serie B 2006/2007: Buffon, Chiellini, Marchisio, De Ceglie, oggi ancora in campo, Trezeguet che ancora viaggia con la squadra, Nedved che è parte integrante della società bianconera, atleti che all’epoca preferirono il richiamo della tradizione, di una sfida a ripartire per pagare giuste colpe maturate dalla vecchia dirigenza bianconera, a quello del denaro. E’ il traguardo del calcio italiano, che questa sera tiferà Fiorentina e Napoli, per riscattare le amarezze e le svalutazioni del pallone tricolore nella scala del calcio europea. Da Berlino alla B, dalla B a Berlino: finirà B-ene?