Un trenino che è deragliato nell’offesa o una goliardata che si poteva evitare?
Al secondo gol di Trotta il Partenio è scoppiato. Zito e compagni si sono esibiti in quello che é un marchio di fabbrica registrato al San Nicola: il trenino del Bari. Quel trenino che partì nella stagione 1994/95 al Meazza contro l’Inter di Ottavo Bianchi. Quel trenino che, partito con Miguel Angel Guerrero capotreno, fece molte fermate.
Nella storia del calcio non è la prima volta che ci si lasci andare ad esultanze irrisorie o irriverenti.
Non è il caso dello Stjarnan. Lì siamo proprio in un altro pianeta. Lì è spettacolo puro.
C’è chi le ha sparate grosse come Pogba e Tevez in un Fiorentina-Juventus del 2013. L’apache e il francese si esibirono nella celebre mitraglia di sua maestà Gabriel Omar Batistuta in quel di Firenze. Un gesto che in qualche modo gli si ritorse contro considerato il risultato finale. Come dimenticare la mitragliata di Batigol che zittì il Camp Nou con un gol da favola in semifinale di Coppa delle Coppe.
Anche geni assoluti e insospettabili del calcio come il cigno di Utrecht si sono lasciati andare. Era il 26 febbraio 1992. Cross di Maldini, Pasquale Bruno svirgola malamente e sigla il più classico degli autogol. Van Basten lo irride con un balletto a gambe aperte. Oggi lo avrebbe twerkato? Fabio Capello lo sostituirà dopo due minuti salvandogli le gambe.
E Carletto Mazzone? Quella folle corsa verso la curva bergamasca rimarrà nella storia. Uno che aveva sopportato lo stress da derby come Ascoli-Sambenedettese, Lecce-Bari, Roma-Lazio, si alzò dai blocchi meglio di Ben Johnson e partì lasciando sul posto l’allenatore in seconda e un altro collaboratore.
La corsa deve essere stata tanto liberatoria (come diceva Funari) anche per Adebayor. Dopo aver siglato la rete del 3 a 1 in u Manchester City-Arsenal si fece 80 metri per andare ad esultare sotto la curva dei gunners. I suoi ex tifosi.
Cosa vi ricorda 4 gol e a casa? Il Pupone è un altro che ci ha regalato un sacco di esultanze. Oggi è più social e simpatico con i suoi selfie sotto la curva. In passato fu irriverente nei confronti di Tudor con il suo gesto poco elegante. É stato anche il primo testimonial a lanciare messaggi lassativi verso una curva intera. Quel Vi ho purgato ancora, stampato sulla maglietta nel derby, fu uno slogan che scatenò una linea di merchandising inaspettata.
Dal derby Roma-Lazio a un Torino-Juventus del 2002. Enzo Maresca sigla il pareggio al novantesimo e imita provocatoriamente l’esultanza di Marco Ferrante mimando il gesto del toro. I derby in Italia non finiscono mai anche per questi motivi.
Ce ne sono tanti di episodi da ricordare. A volte hanno fatto sorridere, altre volte hanno fatto arrabbiare. C’è sempre una sottile linea del buongusto oltre la quale sei in un fuorigioco. Come nella vita. E non serve la moviola.
Che poi il trenino, come quando ci giocavi da bambino, (ti) torna indietro.