Meno di 50.000 abitanti, provincia calcistica di quella Firenze che ha visto la Champions League e calciatori del calibro di Gabriel Omar Batistuta. Empoli vive all’ombra di Firenze, ma è un’isola felice. La cittadina che come Davide combatte contro le Golia del calcio. La piccola realtà che fa grandi cose.
Ad Empoli a far l’allenatore non ci si arricchisce. Chiedetelo a Cagni, uno che con l’Empoli arrivò persino in Europa League. Portando la cittadina toscana in una dimensione europea che hanno conosciuto poche città in Italia. Era l’Empoli che l’anno seguente trovò nuovamente la retrocessione in Serie B, recuperando un’ordinarietà più consona alle ambizioni azzurre. Guadagnava 450.000 Euro all’anno Cagni, ed erano i tempi in cui Mourinho nello stesso campionato guadagnava quasi 30 volte quanto prendeva il tecnico dell’Empoli.
E quando gli fu chiesto se soffrisse questo paragone Cagni espresse la propria filosofia di vita in una conferenza stampa che non trova riscontri ufficiali, ma ci crediamo a prescindere. “E cosa dovrei farmene di tutti i soldi che percepisce Mourinho? Più di un pollo al giorno non posso mangiare, e quello posso permettermelo”. E se Cagni non l’ha detta davvero, ma noi continuiamo a prenderla per buona, l’ha pensata. Perché Empoli è quell’isola felice dove spesso funziona tutto ma si guadagna poco.
Lo sa anche Sarri. Che ha messo su una squadra che ha un gioco propositivo. Distante da quello di Cagni, uno degli ultimi sostenitori del libero e di un gioco chiuso ma efficiente. Sarri colleziona 0-0 casalinghi, e con quello contro l’Inter di ieri siamo a 4 di fila, ma spesso la sorte ci mette del proprio. La squadra gioca un calcio gradevole ed è orchestrata da un tecnico che percepisce 300.000 euro all’anno. E ieri ha pareggiato contro l’Inter, che tra Mazzarri e Mancini ha sul libro paga degli allenatori una cifra che è superiore di venti volte a quella che prende Sarri. Problemi? Assolutamente no. Sarri lo avrebbe fatto come un dopo lavoro, se non fosse riuscito a far diventare la propria grande passione in un lavoro. E magari gratuitamente. Che se Empoli è un’isola felice si deve anche a Sarri e Cagni. Ad un dopo lavoro e ad un pollo al giorno.