Samuele Dalla Bona, in un’intervista alla Gazzetta dello sport, esprime il suo rammarico per l’attuale condizione di disoccupato. Nell’esternare la sua delusione, l’ex di Chelsea, Milan e Napoli non risparmia proprio nessuno. Il centrocampista a soli diciassette anni era tra i più seguiti in Italia, e non parliamo certo di followers e utenti della rete, bensì di dirigenti di grandi società.
Nel lontano 1998, il giovanissimo talento era nel mirino di diversi club che avevano sin da subito notato le sue enormi potenzialità.Quattro anni più tardi Dalla Bona diviene uno dei centrocampisti maggiormente apprezzati in Inghilterra. Oggi, 33enne, inaspettatamente è disoccupato. La sua ultima partita risale a 2 anni fa in quel di Mantova, in Seconda Divisione, ma il periodo difficile ha inizio nel 2007, quando militava nel Napoli in Serie A. Mesi fa il giocatore ha ricevuto una proposta dal Melbourne Heart, ma per problemi di natura personale ha dovuto rifiutare.
Dalle pagine della Gazzetta ha ammesso di aver sbagliato a lasciare l’Inghilterra, perché in Italia il calcio è uno schifo. In primis, nello schifo di cui parla Dalla Bona ci sarebbero le pressioni, la mentalità, e altri elementi sbagliati e da cambiare. Lui, definendosi “non allineato alla cultura italiana”, ne ha sofferto.
Insomma, non è riuscito a sopportare la variabile convenienza con cui le società applicano il loro codice etico. E anche in Nazionale, secondo il giocatore, le cose non andrebbero poi tanto meglio, dal momento che i cosiddetti bad boy, con cui andrebbero usate le “maniere forti”, la maglia azzurra non l’hanno persa e qualcuno sarà anche al prossimo Mondiale. Accuse pesanti quelle di Dalla Bona che, senz’altro, punta il dito non sul singolo ma sull’intero sistema.
Tornando alla propria carriera, Samuele Dalla Bona pensa che ad alti livelli sia propria finita ma guarda comunque a possibili alternative, sempre calcistiche, tant’è che ha preso il patentino Uefa B per poter allenare.