tommasi

Il calcio italiano deve voltare pagina, dopo la clamorosa mancata qualificazione ai prossimi Campionati Mondiali di Russia 2018. Si è toccato il fondo, si è toccato il punto più basso da settanta anni a questa parte, dunque è necessario ripartire da zero.

L’epoca targata Carlo Tavecchio è finita tra le polemiche, ora chi prenderà il suo posto come Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio? Il primo nome dei candidati alla più alta poltrona c’è già ed è l’ex calciatore della Roma Damiano Tommasi: in politica federale da tempo, ha deciso di fare il grande passo, convinto che possa essere la persona giusta per riformare lo sport più seguito nel nostro Paese.

Quello che attualmente è il numero uno dell’Assocalciatori dovrà vedersela presumibilmente con altri due nomi, Cosimo Sibilia (attuale vicepresidente vicario, nonché presidente della Lega dilettanti) e Gabriele Gravina (presidente della Lega Calcio Serie A).

Presentando la sua candidatura, Tommasi fa notare come, in un momento “così delicato” per il calcio italiano, che deve fare i conti con la storica scoppola subita al termine del doppio incontro con la Svezia, “la volontà dei calciatori è di portare tutte le componenti attorno allo stesso tavolo con lo stesso obiettivo, rilanciare il movimento e superare le divisioni”.

Consapevole che non sarà facile il percorso da intraprendere,  nel suo comunicato l’ex centrocampista sottolinea come ci sia un grande bisogno di “unità di intenti” all’intero della FIGC ed il suo obiettivo è quello di dare una risposta seria a tutti i problemi che affliggono il movimento.

La battaglia è appena cominciata, dal momento che il già citato Sibilia, rispondendo al capo dell’Aic, fa notare come la Lega Dilettanti che egli guida rappresenta il 34% al momento delle votazioni e, come tale, “si farà rispettare”, aggiungendo come lui si ritenga la persona su cui far convergere un largo consenso.