Momento nero per Mattia De Sciglio. Il difensore del Milan, protagonista di prestazioni non brillanti in campo, è stato indegnamente insultato e aggredito da alcuni tifosi al termine dell’ultima partita di campionato persa dalla sua squadra a San Siro contro l’Empoli.
A riportarne la notizia sono alcuni quotidiani nazionali, che riportano come, entrato in auto assieme ai suoi genitori dopo l’incontro di Serie A, abbia ricevuto urla del tipo “Indegno, vattene alla juve”. E sembra che persino la madre del terzino milanista sia stata presa a spintoni, fino a quando è intervenuto il padre, che sarebbe stato ad un passo dall’alzare le mani su alcuni dei facinorosi.
Una scena indecente per il calcio, che punisce un giocatore soltanto perché, secondo indiscrezioni, avrebbe già raggiunto un accordo verbale con la Juventus, grazie in particolare all’intermediario Massimiliano Allegri che l’ha scoperto proprio quando era sulla panchina del Diavolo nel 2011.
Quell’anno, il primo nella massima serie di De Sciglio, i risultati furono eccezionali e, data la giovanissima età, si sprecarono i paragoni con alcuni grandissimi del passato, come Paolo Maldini. Da un paio di stagioni, tuttavia, il suo rendimento è calato, del resto in linea con quello di tutta la squadra che fatica terribilmente a trovare la quadratura del cerchio.
Da tempo preso di mira in campo, accusato di giocare con poca aggressività e di non concentrarsi a fondo per la causa milanista, nel corso del match con l’Empoli è stato sostituito nel secondo tempo dall’argentino Ocampos. Come accaduto qualche mese fa a Riccardo Montolivo, un capitano del Milan viene pesantemente fischiato mentre si accomoda in panchina. Ma stavolta le cose non finiscono qui, dal momento che nel dopo-gara avviene ciò che vi abbiamo raccontato.
È chiaro, a questo punto, che al di là di un presunto accordo con un altro club, il giocatore non sarebbe sereno di continuare in un ambiente che non lo apprezza e non coglie la sua buonafede. E quei gesti sono in ogni caso da condannare.