Non è facile la nuova vita a Dehli per Alessandro Del Piero. L’ex capitano della Juventus, arrivato nella capitale indiana dopo due anni nel Sidney FC, trova sempre meno spazio nel Delhi Dynamos. L’attaccante fino ad ora ha preso parte a 8 partite su 11, ma ciò che fa più discutere è il fatto che delle ultime 4 gare ne abbia giocata solo una, rimanendo per due volte in panchina e ieri addirittura in tribuna.

Sembrerebbe per Del Piero un ritorno al futuro: un avvio di stagione non facile dal punto di vista personale (nemmeno un gol nei 490 minuti giocati) e il numero 10 finisce in panchina. Certo, è solo l’inizio ma potrebbe essere il rivivere una situazione che Pinturicchio ha già vissuto alla Juventus, quando in panchina sedeva Fabio Capello e gli veniva puntualmente preferito qualcunaltro. Oggi la concorrenza è meno spietata, ma Del Piero a 40 anni ha deciso di andare in India per fare da ambasciatore del calcio indiano, per conoscere una nuova cultura e dare visibilità ad un movimento in rapida espansione.

E ora il movimento si ritorce contro Harm Van Veldhoven, tecnico belga della squadra di Delhi. In Federazione pare che più di qualcuno inizi a storcere il naso per l’esclusione di Del Piero, diventato quasi una sorta di icona del calcio indiano in pochissime settimane. I tifosi della Dynamos intanto minacciano di chiedere indietro i soldi dell’abbonamento e di protestare contro l’esclusione di un calciatore che dovrebbe valere da solo il prezzo del biglietto. Perché in India, si sa, non si scherza con le cose sacre.