Finale incredibile in una Gara-4 che rilancia le chances di Reggio Emilia e conferma l’importanza del “fattore campo” in una Serie che ora è in perfetto equilibrio – 2-2 e due vittorie casalinghe per parte – e che vedrà nel quinto atto di domani sera un viatico importante. I padroni di casa vincono una partita non bella ma sicuramente intensa e entusiasmante fino all’ultimo possesso, in cui la giocata chiave sembra poter essere la stoppata incredibile di Della Valle su Macvan – sul punteggio di 68-62 Sanders attacca la difesa reggiana e trova un assist clamoroso per un liberissimo Macvan sotto canestro, ma l’ala serba si fa stoppare dal recupero di Della Valle a causa di una lentezza spaventosa – prima di un finale che vede il recupero milanese stopparsi solamente sull’ultimo schema. Milano, infatti, a 8” dalla fine è sotto di tre lunghezze e appronta uno schema di blocchi continui per liberare al tiro da tre Rakim Sanders, peccato che il piano salti al primo blocco e la difesa reggiana collassi sull’ala statunitense per commettere un fallo sistematico e mandarlo in lunetta (Sanders farà 0/2), spegnendo così le ultime possibilità milanesi di impattare nel punteggio.
Incredibile come Della Valle sia l’ago della bilancia non solo in positivo, bensì anche in un potenziale negativo per i padroni di casa: è sua, infatti, la tripla forzata e senza logica – Reggio aveva buon vantaggio e doveva unicamente giocare con il cronometro per portare a casa la vittoria – che innesca un circolo vizioso in cui Milano trova tre bombe consecutive e si riporta sotto nel punteggio. Certo, se quel tiro gli fosse entrato avrebbe chiuso l’ennesimo match giocato benissimo, ma sono piccole sbavature che vanno limate con l’ausilio dell’esperienza se si vuole diventare uno dei migliori giocatori italiani. Italianità importante anche se pensiamo a chi è stato il miglior giocatore nelle fasi iniziali, nonostante il rientro dopo lo stop che gli aveva fatto saltare i primi due atti della Serie: è proprio Pietro Aradori ad essere il go-to-guy dei reggiani nel primo tempo, con un’incredibile precisione dalla lunga distanza e ottime giocate anche a rimbalzo e in fase difensiva.
Milano si conferma altalenante come mai prima d’ora, pagando molto anche le scelte finali di coach Repesa; Kalnietis, migliore in campo per gli ospiti insieme a McLean, resta incredibilmente a guardare le fasi finali del match, mentre Gentile sta in campo fin troppo e commette un fallo (seguito da fallo tecnico) che produce l’allungo dei reggiani – con i tre liberi Reggio arriva infatti sul +11 a meno di tre minuti dalla fine del match – chiudendo così la seconda prestazione consecutiva da peggiore in campo (2/10 al tiro e 3 perse). Per l’Olimpia si salva solamente il terzetto McLean-Sanders-Kalnietis, mentre Cinciarini viene giustamente battezzato dalla difesa reggiana e chiude con 0/5 da tre punti e Simon sembra vivere una fase d’inflessione preoccupante, per non parlare di un Milan Macvan irriconoscibile rispetto a qualche mese fa.
L’inerzia della Serie, ora, sembra essere passata nelle mani di Reggio Emilia, ma Milano può contare sul fattore campo avendo vinto la Stagione Regolare; certamente, però, Repesa dovrà apportare modifiche sostanziali a una squadra che sembra aver smarrito l’identità trovata dopo la Coppa Italia di febbraio e che deve convivere con il calo di alcuni giocatori fondamentali nelle rotazioni. Coach Menetti, dal canto suo, sa di aver recuperato al meglio Aradori e punta a fare il colpaccio domani sera al Forum di Assago, in un match che si preannuncia fondamentale per scoprire chi sarà la squadra campione d’Italia.