(Photo by RJ Sangosti/The Denver Post)

Saranno i Denver Broncos e i Carolina Panthers a disputare domenica 7 febbraio il Super Bowl numero 50. Ma la sfida tra i campioni della Afc e della Nfc sarà anche un confronto tra i quarterback delle due squadre. Da un lato il leggendario Peyton Manning giunto alla veneranda età di 39 anni carico di gloria e trionfi (5 volte Mvp della lega, 3 Super Bowl disputati ed 1 vinto, detentore del record del maggior numero di Td-pass), dal’altro il 27enne Cam Newton, che si presenta per la prima volta al “grande ballo” di fine anno dopo una carriera più volte in bilico tra la gloria e il disastro. Ma prima di addentrarci nel rutilante spettacolo del Super Bowl, diamo uno sguardo a quanto accaduto nello scorso weekend durante il quale si sono giocati i championship delle due conference.

 (Photo by AAron Ontiveroz/The Denver Post)
(Photo by AAron Ontiveroz/The Denver Post)

Denver – New England: 20-18 (clicca qui per vedere gli highlights). Nel football, come del resto in molte cose che accadono agli uomini, la differenza tra una sconfitta ed una vittoria passa per delle inezie, dettagli che apparentemente sembrano trascurabili ma che finiscono per avere lo stesso effetto di un battito d’ali di una farfalla secondo la teoria del caos. Così capita che il calcio per il punto addizionale sbagliato (l’unico su 524) da Stephen Gostowski dei Patriots nel primo quarto costringa Tom Brady a tentare a 12 secondi dalla fine della partita la rischiosa trasformazione “da due punti” per pareggiare l’incontro e che il suo tentativo fallisca per opera di Bradley Rob, il cornerback dei Broncos protagonista sette giorni anche della vittoria su Pittsburgh.

Così al Super Bowl numero 50 di Santa Clara ci andranno i Denver Broncos che sono riusciti ad avere la meglio su New England grazie alla difesa e alla “pass-rush”, ovvero la pressione sul quarterback avversario, che ha letteralmente mandato in crisi l’attacco dei Patriots costringendo Tom Brady a lanciare 2 intercetti, limitando il suo rating a 56.4.

Il resto lo ha fatto Peyton Manning che nonostante le 39 primavere ha messo in mostra un insolito atletismo come dimostra lo scramble da 12 yard del terzo quarto (un tentativo così lungo lo aveva fatto solo durante l’anno da rookie). Per Manning la stagione che doveva essere un tour di addio costellato dagli infortuni si è trasformata in una cavalcata trionfale a cui ora manca solo l’ultimo tassello.

 (AP Photo/Chuck Burton)
(AP Photo/Chuck Burton)

Carolina – Arizona: 49-15 (clicca qui per vedere gli highlights). Il secondo viaggio dei Panthers al Super Bowl (il primo e unico risale a 12 anni fa e fu una sconfitta contro New England) è già tutto un programma, almeno a giudicare dalle dichiarazioni di Cam Newton: «Andiamo al Super Bowl, ma non per prendere la cartolina. Dobbiamo finire le cose». E ancora: «Sogniamo questo momento dal primo giorno. Le nostre penne hanno ancora molto inchiostro».

Ha ragione Cam Newton perché i suoi Panthers arrivano al Super Bowl con il favore del pronostico , reduci da un’altra vittoria rotonda (maturata già nei primi due quarti chiusi in vantaggio 24-7), senza peraltro la macchia del tentativo di rimonta, subìto la settimana scorsa da Seattle.

Anche in questa partita la differenza l’ha fatta la difesa di Carolina capace di assoggettare al proprio volere il quarterback avversario Carson Palmer, forzato a 4 intercetti e 2 fumble, e di rendere un non-fattore un attaccante straordinario come Larry Fitzgerald. Tra le pieghe della partita emerge anche la storia di Ted Jinn Jr. che ha propiziato con un punt-return di 32 yards il touchdown del 10-0 (segnato da lui stesso con una corsa di 22 yards) e che qualche gioco dopo ha stoppato un tentativo dei Cardinals di ritornare in meta un intercetto. L’anno scorso Jinn giocava proprio con Arizona ma a fine stagione i Cardinals l’hanno lasciato andare. Magari ora qualcuno si starà mangiando le mani.