Le “Gallianate” erano cominciate ieri sera, sotto casa dell’attaccante ormai ex-Roma, quando l’ad rossonero si era mosso in prima persona per andarsi letteralmente a prendere la giovane punta. Si era già scatenata l’ironia del web su quel video di Galliani, sotto casa di Destro appunto, che rimaneva fuori il portone; ma quello che sembrava ridicolo ieri sera trova una sorta di celebrazione già stamattina: Destro ha deciso per il sì al Milan, andando a rafforzare un reparto avanzato che ultimamente segnava col contagocce e col il solo Menez.
L’attaccante nato ad Ascoli Piceno classe ’91 è cresciuto, come vuole un’ormai consueta tradizione milanista, nelle giovanili dell’Inter e si è affermato a Siena nella stagione 2011-2012. Passato alla Roma a partire dalla stagione successiva, dopo un’asta che vide coinvolte le principali big del nostro campionato, ha collezionato con la maglia giallorossa 68 presenze mettendo a segno 31 gol. In questa stagione, lo scarso utilizzo e i rapporti tesi col tecnico Garcia ne hanno facilitato il trasferimento al Milan, che acquisisce le prestazioni del calciatore con la formula del prestito con il diritto di riscatto.
I rossoneri, come la buona critica sottolinea ormai da tanto tempo, avrebbero bisogno di ulteriori rinforzi soprattutto in difesa e a centrocampo, nel frattempo, in mancanza di fondi, idee e formule fantasiose, l’affare Destro costringerà Inzaghi a schierare le due punte tanto spesso invocate dal presidente Berlusconi.
Il mercato del Milan sembra così orientato in un’unica direzione, perché Destro si aggiunge ad altri due giocatori offensivi come Cerci e Suso, mentre per quanto riguarda i reparti appena menzionati e più carenti dal punto di vista qualitativo Galliani non ha praticamente agito se non con l’acquisto di Bocchetti, un calciatore “ripescato” da un campionato di seconda-terza fascia come quello russo.
Mancano le idee prima dei soldi. I flop di questa stagione come Armero, Mexes, Zapata, Bonera, Essien, Van Ginkel, Muntari, anche senza voler aprire il capitolo Torres -rinato non appena ha cambiato maglia-, sono difficili da piazzare sul mercato e la società sembra ormai in confusione quando si tratta di cercare rinforzi organici ad un progetto tecnico nella zona nevralgica del campo e in quella arretrata.
Destro-sì dunque, ma non basta. Un ulteriore attaccante, quando in rosa ne hai già tanti, compreso Pazzini che presenta caratteristiche del tutto simili al neo-acquisto rossonero, non può da solo risollevare una situazione critica che parte da lontano, dalla società e che confluisce inevitabilmente nei problemi tecnici di squadra e allenatore. Galliani deve prenderne atto se vuole evitare ulteriori contestazioni da parte dei tifosi e se intende davvero, in accordo con i massimi vertici del club, risollevare le sorti di questo Milan.