Il mondo del calcio è un mondo difficile, nel quale la crisi economica si sta abbattendo come uno tsunami. Molte società falliscono, altre rischiano di non poter disputare nemmeno una gara del prossimo campionato e problemi che si accavallano inesorabilmente. Tra queste compagini che vivono momenti di suspense, vi è il Siracusa, storico club relegato nel campionato di Eccellenza siciliana. L’attuale società è nata nel 2013 con il trasferimento del titolo sportivo dell’A.C Palazzolo sostituendosi all’U.S.Siracusa, non iscritto al campionato di Prima divisione nel 2012. Come sono lontani i tempi della Serie B, quando i siculi potevano contare su calciatori del calibro che rispondevano ai nomi di Pasquale Atripaldi, Guido Mazzetti e altri, in grado di far sognare i tifosi che riempivano ogni domenica il “Vittorio Emanuele III”, adesso denominato “Nicola De Simone”.
Fino a pochi anni fa, con il presidente Salvoldi, il Siracusa ha disputato campionati di Lega Pro, in linea con il suo blasone. Addirittura nel 2010, con il ripescaggio in Prima divisione, gli “Aratusei” giocano un buon campionato, terminando al nono posto grazie a prestazioni di rilievo. L’anno successivo, così, spinto dalla voglia dei sostenitori, i dirigenti azzurri puntano senza mezzi termini alla promozione in Serie B, ma col passare del tempo la mossa si rivela errata. Grandi calciatori, investimenti sbagliati e la squadra allenata da Andrea Sottil, dopo il primo posto conquistato e mantenuto per sette giornate consecutive, si deve arrendere ai 5 punti di penalizzazione causati dai mancati pagamenti di stipendi ed emolumenti da parte della società, che determinano la successiva partecipazione ai play-off, poi persi in finale contro il Lanciano.
Da quel momento in poi, inizia l’Annus Horribilis per il Siracusa che, il 16 luglio del 2012, viene escluso dal prossimo torneo della vecchia C1 per non aver presentato la fidejussione necessaria per l’iscrizione. Adesso, Giuseppe Cutrufo, presidente del sodalizio siciliano promette di iscrivere la squadra al prossimo torneo di Eccellenza, ma i passionali supporter sono preoccupati per il futuro del club. Attraverso Twitter e gli altri social network, i sostenitori dei “Leoncelli” hanno lanciato l’hashtag #ComprateilSiracusa memori di quello che è accaduto a Bari. Il Siracusa non può sparire, merita ben altri palcoscenici con progetti di un certo rilievo capaci di rilanciare il calcio in città e non solo.