La vince Sky la battaglia dei diritti televisivi per la Champions League del triennio 2018-2021: il colosso di Rupert Murdoch torna a trasmettere la massima competizione europea per club affiancandola all’Europa League di cui già deteneva i diritti, ora riconfermati.

Dopo i tre anni in casa Mediaset, la pay tv satellitare batte il Biscione presentando una proposta che, secondo quanto emerso, supererebbe di 600 milioni di euro quella precedente. Perché tale valore così alto? Per due motivi: dalla stagione 2018 la Champions League potrà contare su quattro squadre italiane ammesse di diritto già nella fase a gironi e perché dalla stessa annata sarà previsto il doppio orario di trasmissione 19-21.

Ciò significa che la platea di potenziali spettatori e abbonati sarà potenzialmente maggiore che in passato e il doppio orario degli incontri permetterà di sviluppare un palinsesto decisamente più ricco. Così saranno oltre 340 le partite trasmesse in diretta da Sky e le più importanti potranno avvalersi della tecnologia 4k HDR.

“Quest’offerta rafforza la posizione di Sky come leader della programmazione sportiva in Italia ed è anche un altro passo importante di sostegno al calcio italiano”, sono state le parole dell’amministratore delegato di Sky Andrea Zappia. Dal  momento che la Uefa auspica fortemente che una parte dell’offerta vada in chiaro, è fortemente probabile una rivendita di diritti per la partita del mercoledì sera alla Rai per una cifra di circa 40 milioni di euro a stagione, sebbene non possa essere del tutto trascurato il fatto che anche Sky, disponendo anche di canali gratuiti (TV8 e Cielo), possa decidere di trasmettere in prima persona il match in questione.

Quanto alla sconfitta Mediaset, l’azienda di Cologno Monzese spiega di aver presentato un’offerta “importante ma razionale”, comunque superiore rispetto alla precedente proprio per il fatto che le italiane partecipanti sono quattro e non più al massimo tre. Ora la tv di Piersilvio Berlusconi si muoverà per non lasciarsi sfuggire l’altro bando, quello sulla Serie A, essendo il primo stato annullato dopo che soltanto Sky aveva avanzato un’offerta, comunque ritenuta sotto le aspettative.