E’ arrivata nel pomeriggio di ieri l’ufficialità: Maran e Lopez non sono più gli allenatori di Catania e Cagliari. Fatali le rispettive sconfitte con Torino e Roma, che hanno portato all’esonero dei due allenatori, non nuovi a questo tipo di trattamento. Maran infatti era già stato esonerato all’ottava giornata dopo la sconfitta con il Cagliari. Al suo posto subentrò Di Canio che resistette per 11 turni di campionato, dopo i quali fu richiamato proprio Maran. Fino a fine stagione siederà sulla panchina del Catania l’ormai ex coordinatore delle giovanili Maurizio Pellegrino. In casa Cagliari invece, nonostante manchi ancora l’ufficialità, Diego Lopez sarà sostituito da Ivo Pulga, suo collaboratore nella scorsa stagione.
I numeri parlano chiaro: il nostro campionato è quello con più esoneri. I dati spaventano qualunque appassionato di calcio e tifoso italiano. In Italia, alla luce di questa 32^ giornata, vi è un esonero ogni 205 minuti. Sono statistiche surreali, impressionanti nel senso peggiore del termine. Dall’inizio di questa stagione sono arrivati a 14 gli esoneri in Serie A. Ad aprire il valzer di allenatori fu il Genoa, che alla 6^ giornata esonerò Liverani per affidare la panchina a Giampiero Gasperini. Poi toccò proprio a Maran, al quale seguirono, alla 12^ giornata, gli esoneri di Delio Rossi e Beppe Sannino, ai quali subentrarono Eugenio Corini e Sinisa Mihajlovic. In vista della 18^ giornata toccò al tecnico laziale Vladimir Petkovic, che pagò la netta sconfitta casalinga per 4-1 contro il Verona. Il tecnico bosniaco fu sostituito da Edi Reja, che già aveva guidato la Lazio per due stagioni dal 2010 al 2012. Dopo la 18^ giornata fu il turno del Bologna, che esonerò Stefano Pioli per affidarsi a Davide Ballardini. Alla 19^ giornata fu il turno di Massimiliano Allegri, che pagò la brutta sconfitta con il Sassuolo, e Davide Nicola, al quale fu fatale la sconfitta interna contro il Parma. Al loro posto arrivarono Clarence Seedorf e Attilio Perotti. Poi il ritorno di Maran, a seguito dell’eliminazione dalla Coppa Italia per via del Siena con un netto 4-1. Durò appena un turno l’avventura di Perotti al Livorno. Fatale fu la sconfitta con la Roma. La società affidò la guida della squadra a Domenico Di Carlo, che all’esordio sconfisse il Sassuolo e causò l’esonero di Eusebio Di Francesco. Il Sassuolo scelse Alberto Malesani, ma la sua permanenza sulla panchina romagnola durò appena 5 partite, tutte perse. Quindi la società richiamò Di Francesco, che riportò il Sassuolo ai livelli di quello della storica promozione. Arriviamo così a questa 32^ giornata, con il secondo esonero di Rolando Maran, al quale subentrerà Pellegrino, e quello di Diego Lopez, che sarà sostituito da Ivo Pulga.
Ora la domanda sorge spontanea: questo continuo cambio di allenatori sulle panchine italiane può essere una delle cause del periodo di crisi che sta vivendo il nostro calcio?
Certamente sì, basti pensare che l’Italia è il Paese con più esoneri in assoluto. Seguono Spagna con 8 esoneri, poi Germania e Portogallo con 7, Inghilterra con 6 e Francia con 4. Indimenticabili le parole dello ‘Special One’ Josè Mourinho, che disse “in Italia un allenatore che inizia e finisce il campionato sulla stessa panchina non è un allenatore, ma un eroe“. Forse aveva ragione lui, forse abbiamo ancora tanto da imparare dai campionati europei. Pensiamo ad uno degli allenatori più amati nella storia del calcio, Sir Alex Ferguson. Il tecnico scozzese ci mise tre anni e mezzo per vincere il primo trofeo sulla panchina del Manchester United, segno che spesso questi ‘fantomatici’ progetti che vengono professati nel nostro campionato peccano di basi solide, tra le quali importante è la pazienza, la fiducia in un allenatore che troppo frequentemente viene esonerato senza avere la possibilità di conoscere bene la propria squadra.
Nella stagione 2011-2012 gli esoneri in Serie A furono ben 19. Un numero che mette i brividi solo a pronunciarlo. Segno che questo trattamento è tipico del nostro campionato, e di certo sarà uno dei tanti punti da migliorare per tornare ad essere rispettati anche in Europa, dove non a caso le nostre squadre fanno fatica ad andare avanti.
Tornando alla situazione Cagliari, manca solo l’ufficialità (pura formalità) per siglare il 14esimo esonero nel nostro campionato. Ma questa è una situazione tutta da analizzare, perchè per rispetto degli appassionati di calcio, e soprattutto dei tifosi cagliaritani va fatta un pò di chiarezza, se ciò è possibile. Uno dei tanti dubbi che intasano le menti dei tifosi è come possa un presidente interessato alla vendita della propria squadra esonerare un allenatore proprio per il bene di essa. Il Cagliari attualmente è a 7 punti dalla retrocessione e mancano solamente sei partite alla fine della stagione. E’ difficile credere che un presidente concentrato sull’acquisto di una squadra che milita al 16^posto della Championship, il Leeds, possa fare del bene esonerando un allenatore a così poche giornate dal termine del campionato, consegnando la squadra a Pulga, che dovrà conoscere i giocatori e rivoluzionare modulo e formazione. Sono poche le esperienze passate che ci narrano di cambiamenti positivi in vista delle ultime partite, soprattutto quelle rigurdanti squadre in lotta per non retrocedere.
Ci auguriamo che, in questo periodo di progetti e improvvisazioni, il calcio italiano possa rendersi conto dei dati negativi che lo riguardano, e migliorare queste statistiche anno dopo anno.