Champions League, ottavi di finale. Allo Stamford Bridge và in scena il match di ritorno tra Chelsea e Galatasaray, una partita non banale perché piena zeppa di storie da raccontare, di incroci succulenti che stuzzicano le memorie degli appassionati di calcio. Mourinho sfida il suo pupillo Didier Drogba e si trova di fronte anche uno dei principali protagonisti del “suo” triplete nerazzurro, Wesley Sneijder. Lo special one, per affondare i vecchi amici, si affida all’eterno Samuel Eto’o. In panchina, dal lato opposto, c’é anche Roberto Mancini. Ecco che Londra somiglia sempre di più a San Siro.
Tra tutti questi protagonisti, però, ce n’é uno che a Milano ci tornerebbe anche di corsa e non fa nulla per nasconderlo, si tratta proprio di Eto’o. Il suo impeto, la sua potenza esplodono solo dopo 3 minuti con un diagonale infuocato capace di piegare il guantone di Muslera e portare in vantaggio il suo Chelsea. Sono 30 gol in Champions. A fine partita i soliti complimenti di rito, da parte dei giornalisti di casa nostra, riguardo la sua inossidabilità nonostante la sua età non sia più giovanissima. Da qualche settimana a questa parte più che mai dubbia. Poi la clamorosa confessione.
Alla domanda, “Qui il tuo nome viene sempre accostato all’Inter, è vero che hai una voglia matta di tornare?” La risposta dell’idolo nerazzurro é altrettanto esplicita: “Perché no? Se Moratti mi chiama.” Il giornalista, sbalordito, ricorda che alla presidenza attuale dell’Inter adesso c’é Thohir. Eto’o con convinzione e con un sorriso a 32 denti risponde: “Moratti, c’é sempre.”
I tifosi nerazzurri che hanno assistito all’intervista saranno saltati in piedi sul divano sentendo queste dichiarazioni. Primo, perché un ritorno di Eto’o potrebbe alzare notevolmente l’asticella delle ambizioni nerazzurre, secondo, perché vorrebbe dire che Moratti avrebbe ancora un’influenza notevole e decisiva nelle scelte societarie.
Da valutare anche le condizioni economiche del trasferimento. Il camerunense a giugno si svincolerebbe dai blues e potrebbe finire all’Inter a parametro zero. Il calciatore pur di tornare a Milano, dove vive attualmente la famiglia, si ridurrebbe notevolmente anche l’ingaggio. In più, Eto’o, gode di un certo appeal in Indonesia, elemento fondamentale per Thohir. Diversi indizi che formano una prova.
Con molti giovani promettenti e con l’esperienza di veterani di un certo spessore (vedi Vidic), l’Inter che verrà comincia già a prendere forma. E forse, per i tifosi nerazzurri, il tempo di ricordare il passato con nostalgia potrà essere sostituito da nuove speranze per un futuro ancora da protagonisti.