Euro 2020 sarà il primo campionato europeo di calcio che verrà disputato in maniera itinerante. Fin qui tutto giusto, bello, bellissimo e basta. La cosa che colpisce è rappresentata dai 13 stadi che ospiteranno la manifestazione, con scelte molto discutibili che riguardano l’Italia. Per il Belpaese è stata scelta la città di Roma come location per giocare tre gare della fase a gironi con “l’omaggio” di un quarto di finale. Grande soddisfazione per la Capitale, per la Figc, con il presidente Tavecchio felicissimo della decisione di Platinì. Però, come accade spesso per questo genere di tornei, molto importanti e che richiamano tanta gente, ci si chiede com’è stato possibile optare proprio per lo stadio “Olimpico”.
Per l’impianto nulla da dire, ma le perplessità sono legate alla sicurezza. Negli ultimi anni, infatti, Roma è stata al centro dell’attenzione per fatti non propriamente felici. I molti sostenitori accoltellati (gli ultimi sono due tifosi del Cska Mosca) associati alla morte di Ciro Esposito (ricordiamo che si era recato a Roma per vedere la finale di Coppa Italia) non dovrebbero far dormire sonni tranquilli a nessuno, ma qualcuno la pensa diversamente.
Con stadi più sicuri e all’avanguardia, pensiamo allo “Juventus Stadium” di Torino o al “Giuseppe Meazza” di Milano (i dati alla mano parlato chiaro riguardo episodi di violenza) perché l’Uefa ha preferito proprio quello di Roma? Una domanda che qualcuno si sarà posto senza avere risposte certe. Poi vediamo gli altri stadi d’Europa, come quello di Baki (Azerbaijan), e ci rendiamo conto quanto l’Italia sia indietro sotto ogni punto di vista. Pensiamo all’adeguatezza degli impianti sportivi e alla sicurezza. Ma forse a qualcuno sta bene così, purché si giochi…