14 Agosto 2013, Bosnia – USA. Con la nazionale americana fa il proprio debutto John Anthony Brooks, centrale nato a Berlino ma di origini statunitensi.
16 Giugno 2014, Ghana – USA, seconda partita con la maglia della propria nazionale per il difensore, che nel finale realizza il gol che vale la vittoria degli Stati Uniti al debutto al mondiale brasiliano.

Inizia bene il mondiale degli Usa in Brasile, con una vittoria arrivata all’ultimo minuto. In un girone con Portogallo e Germania, non battere il Ghana vuol dire rinunciare fin dall’inizio al sogno qualificazione. Adesso gli uomini di Klismann dovranno giocarsi la qualificazione contro il Portogallo. Il destino e la bellezza del calcio hanno portato la palla decisiva ai fini del risultato sulla testa di Brooks a pochi istanti dalla fine. Lui ha dovuto solo spingerla dentro. Quello stesso Brooks che poco meno di un anno fa, a 20 anni, decideva di giocare per gli Stati Uniti e non per la Germania, con cui aveva giocato qualche partita a livello giovanile. Ma Brooks è nato a Berlino, e non è solo un dettaglio. È la nazionale dei naturalizzati, sostiene una parte della tifoseria stelle e strisce, ma poi si affeziona ai propri beniamini. E prova a crederci in ottica qualificazione.

Brooks sa che non è semplice farsi apprezzare, ma Klismann vuole sfruttare il talento di questa gente, con origini americane ma nata altrove, per far esplodere la Soccer-mania in America. L’esultanza di ieri di Brooks dimostra l’attaccamento alla maglia di chi deve sudarsi l’amore dei tifosi. Lui ci prova con i tatuaggi: uno su Berlino e uno su Chicago. In realtà vive in Germania, da sempre. Ma mgari da ieri si sente un po’ di più americano.