29 Aprile 1989. Francia-Jugoslavia, Didier Deschamps debutta con la maglia della nazionale transalpina. In panchina: Platinì.
30 Giugno 2014. Francia-Nigeria, ottavi di finale del mondiale brasiliano. Paul Pogba realizza a pochi minuti dal termine la rete che sblocca la partita, e porta la Francia ai quarti del mondiale.
C’è un lungo filo sottile che lega Didier Deschamps a Paul Pogba. È un filo che parte dall’esordio dell’attuale tecnico francese nel lontano 1989, a 20 anni. Quando Pogba doveva ancora nascere. Lui, però, oggi ha poco più di 20 anni. Caratteristiche tecniche diverse, fisico diverso ma il sogno è comune. Didì ha esordito nel momento peggiore del calcio francese, due mondiali addirittura saltati per aver perso le qualificazioni e un europeo fallimentare. Per cominciare. Poi le semifinali di Euro ’96 e la favola del mondiale vinto davanti ai propri tifosi nel ’98. Deschamps era leader e capitano di quella squadra. Oggi, a distanza di 16 anni da quello che fu il suo unico e ultimo mondiale da calciatore vuole provare a riscrivere la favola da C.T.
Paul Pogba gli dà una mano. Un mondiale non esaltante fino ad ora per il calciatore della Juventus, che però di testa decide la partita contro la Nigeria, quando ormai sembrava essere sui binari dello 0-0. Paul c’è, all’appuntamento col destino arriva puntuale. A 21 anni. E fa sembrare tutto quasi naturale. Con quell’aria a metà tra l’arroganza e la noia, che oggi piace. Va di moda, quasi. La Francia ricomincia a scrivere la propria favola, ripartendo da Pogba. Come se fosse un Deschamps 2.0. Con la prima versione, l’originale, in panchina da commissario tecnico. Lui che al primo mondiale da calciatore vinse. E questo, per inciso, è il primo mondiale di Pogba da calciatore e di Deschamps da tecnico. Paul è un patrimonio del calcio mondiale, qualunque sarà la continuazione di questa favola. Ha una penna sopraffina, per scrivere tanto. Che non si perda, pur avendo solo 21 anni. Come non si perse Dìdì, qualche anno fa.