22 Giugno 1996, Castel di Sangro-Ascoli 6-5 d.c.r. Il Castel di Sangro conquista una storica promozione in Serie B dopo i play-off. Il portiere titolare De Juliis viene sostituito da Spinosa al 119′, per i rigori.
5 Luglio 2014, Olanda-Costa Rica 5-4 d.c.r. L’Olanda accede alle semifinali del mondiale brasiliano grazie ai calci di rigore. Van Gaal fa entrare Krul per i rigori, ed il secondo portiere ne para 2.

Provate a stare seduti per 120 minuti in panchina, guardare gli altri giocare, sperare, pregare. Poi ad un certo punto tocca a voi, e avete nelle mani il destino di una squadra. La felicità dei propri tifosi. E magari parare due rigori decisivi, prendere per mano la propria squadra e portarla in finale. È la magia del calcio, che passa da una finale play-off di Serie C1 ad un quarto di finale mondiale. È quello che è successo ieri a Krul, subentrato a Cilessen nei secondi finali di Olanda-Costa Rica per un’intuizione geniale di Van Gaal. Fu quello che successe al meno famoso Spinosa, esperto portiere del Castel di Sangro del ’96, che subentrò a De Juliis, su ordine di Iaconi. E parò l’ultimo rigore, quello decisivo.

Capita anche questo nelle serate afose del mondiale brasiliano. Capita che la Costa Rica veda infrangersi il suo sogno a 11 metri da un traguardo storico, ma capita che quei due tiri parati vadano ad infrangersi su una favola altrettanto bella. Si chiama Tim Krul l’autore di questa favola, e fino a ieri era un portiere semi-sconosciuto, per i non appassionati di calcio internazionale. 6 presenze in nazionale, dall’esordio del 2011 in un’amichevole contro il Brasile. Tutte in amichevoli, eccezion fatta per una partita di qualificazione ai mondiali. E per il mezzo minuto giocato ieri, prima di quei rigori. Serve poco a volte per entrare nella storia, e nel cuore dei propri tifosi. La storia di Krul verrà raccontata, scritta. E pensare che stava seduto a guardar giocare gli altri. Non è solo una favola, una bellissima storia di successo personale, è anche l’apoteosi del numero 12. Di chi è costretto ad aspettare gli altri, a festeggiare negli spogliatoi un successo ammirato dalla panchina. Di chi si siede sapendo che difficilmente verrà chiamato a partita in corso. È l’apoteosi di uno dei ruoli più difficili del calcio. La favola di Krul, l’uomo del destino.